Marebonus, determinato il contributo per la seconda annualità. Il Mit eroga le risorse agli armatori
Stabilito l’importo per la seconda annualità del contributo per l’intermodalità marittima Marebonus: per il periodo compreso tra dicembre 2018 e dicembre 2019, il contributo riconosciuto alle imprese armatrici per ciascuna unità di trasporto imbarcata è di € 0,08805. Le risorse disponibili per la seconda annualità ammontano ad € 75.421.982,76.
Lo ha comunicato la società RAM Spa, incaricata dal MIT alla gestione della misura.
L’associazione Anita, che ha segnalato la notizia, ha precisato che il contributo massimo erogabile era stabilito in 10 centesimi di euro per ciascuna unità di trasporto imbarcata, moltiplicato per i chilometri via strada evitati sulla rete stradale nazionale. L’importo è il risultato dei chilometri rendicontati rispetto alle risorse disponibili.
Il MIT ha erogato alle società armatoriali il contributo spettante, il quale deve essere ribaltato alle imprese di autotrasporto in ragione di almeno il 70% per le imprese che abbiano effettuato almeno 150 imbarchi/anno di UTI ammesse al contributo, mentre non potrà essere inferiore all’80% per quelle che abbiano effettuato almeno 4000 imbarchi/anno.
Ai fini del ribaltamento in parola, l’armatore verificherà la regolarità dell’impresa di
autotrasporto sul portale dell’Albo degli autotrasportatori e procederà di conseguenza ad effettuare il versamento mediante rimborso diretto o sconto per successivi servizi prestati, entro e non oltre 60 gg dal ricevimento del contributo medesimo.
Con un decreto del 14 ottobre scorso, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha reso disponibili risorse aggiuntive – pari a 30 milioni di euro stanziate per l’anno 2020 – a valere sullo strumento di incentivazione al trasferimento modale Marebonus dal DL 34/2020, per fronteggiare le esigenze di rilancio economico connesse alla pandemia da COVID-19.
Sarà pertanto data comunicazione a tempo debito ai beneficiari dell’ulteriore importo spettante, che dovrà essere erogato, con il conseguente ribaltamento alle imprese di trasporto.
Anita segnala infine che Tirrenia, tenuto conto dello stato di commissariamento, non ha ricevuto il pagamento da parte del MIT in quanto ciò renderebbe impossibile il ribaltamento degli importi spettanti ai vettori stradali.