Masucci (Fit-Cisl Lazio): indispensabile inserire il porto di Civitavecchia nella rete core europea
Inserire il porto di Civitavecchia tra gli hub ‘core’ della rete Ue. Il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci auspica che gli incontri previsti in questi giorni a Bruxelles possano portare a questo esito.
Il porto di Civitavecchia non fa ancora parte del sistema “core” delle reti transeuropee di trasporto. Le reti TEN-T sono un insieme di infrastrutture fondamentali per lo sviluppo dell’Unione Europea; i nodi logistici sono cruciali per i traffici all’interno dell’UE e pertanto sono previsti specifici fondi per progetti e per lo sviluppo di quelle realtà.
Secondo Masucci l’accesso ai possibili finanziamenti che deriverebbe dal nuovo status potrebbe rendere possibile, oltre alla riconversione orientata al ‘green’, anche un potenziamento “che potrebbe essere fondamentale per l’intero tessuto produttivo e turistico di Roma e del Lazio”.
Puntare al potenziamento infrastrutturale e intermodale
“Lo scalo di Civitavecchia è ‘il porto di Roma’, l’hub della Capitale, e in quanto tale è da ritenersi uno snodo ‘core’. Inoltre, data la sua vocazione croceristica, il porto ha risentito pesantemente della situazione relativa al Covid: ora più che mai, dunque, si dovrebbe puntare al potenziamento infrastrutturale e intermodale, con un ulteriore rafforzamento nella movimentazione delle merci, anche perché il Lazio è il quinto bacino per i consumi a livello europeo, e il secondo in Italia.
“L’effetto incrociato della classificazione tra i porti core, dell’accesso ai finanziamenti, dei potenziamenti infrastrutturali previsti nel Lazio dal PNRR, e l’eventuale costituzione di una zona logistica speciale, potrebbe essere un vero volano per l’economia, l’import e l’export del territorio. Come sappiamo, una logistica semplificata e intermodale è un fattore fondamentale di competitività per i territori”.