Navi ro-ro da passeggeri: Ministri dei Trasporti Ue adottano posizione su rafforzamento dei requisiti di stabilità
I Ministri dei Trasporti dell’Unione Europea hanno adottato la posizione (orientamento generale) sulla proposta di introdurre requisiti di stabilità più rigorosi per le navi ro/ro da passeggeri.
Per quanto di natura altamente tecnica, la proposta – spiega il Consiglio in una nota – è importante per aumentare il livello di sicurezza di tali navi e quindi proteggere meglio i cittadini.
Le navi ro-ro da passeggeri operano infatti su numerose rotte marittime all’interno degli Stati membri, tra Stati membri e con Paesi terzi e hanno quindi grande importanza per la mobilità dei passeggeri e delle merci in Europa. Inoltre, la direttiva in corso di revisione è anche conseguenza diretta di uno dei più gravi incidenti marittimi verificatisi nelle acque europee, il naufragio della nave “Estonia”.
Rafforzamento dei requisiti di sicurezza
La proposta di modifica garantisce, per quanto possibile, la coerenza con le norme internazionali in materia di stabilità in condizioni di avaria per le navi da passeggeri, recentemente aggiornate dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO) nella convenzione SOLAS 2020.
L’IMO introduce così un nuovo regime per valutare le possibilità di sopravvivenza delle navi ro/ro da passeggeri in condizioni di avaria e nuovi requisiti associati. Le nuove norme internazionali appaiono tuttavia insufficienti alla luce dei requisiti già in vigore nell’Unione per le nuove navi di piccole dimensioni, motivo per cui la proposta prevede il mantenimento di requisiti di sicurezza di livello equivalente a quello previsto dal diritto dell’Unione vigente.
La proposta ha inoltre l’obiettivo di rafforzare i requisiti per l’entrata in flotta nell’Unione delle navi di grandi dimensioni esistenti e non ancora certificate a livello dell’Unione.
Il testo del Consiglio ha mantenuto l’orientamento generale della proposta della Commissione, fatta eccezione per una proroga del termine di recepimento che, conformemente alla posizione del Consiglio, passerebbe da 12 a 24 mesi.
L’adozione dell’orientamento generale consentirà alla presidenza del Consiglio di avviare i negoziati con il Parlamento europeo non appena quest’ultimo avrà approvato la sua posizione.