Porti europei: la priorità è il cambiamento climatico
Presentato il rapporto ambientale 2023 di Espo
È giunto ormai all’ottava edizione il Rapporto ambientale di Espo – EcoPortsinSights 2023. Si tratta di una pubblicazione dell’iniziativa EcoPorts, progettata per sostenere la sostenibilità ambientale nei porti europei. Il rapporto di quest’anno si basa sui dati raccolti da 90 porti europei in 20 paesi, che hanno tutti partecipato al metodo di autodiagnosi EcoPorts (SDM).
L’SDM è una checklist gratuita di buone pratiche che fornisce il database per il report.
E per il secondo anno consecutivo emerge il cambiamento climatico come principale preoccupazione ambientale per i porti europei.
A seguire le altre due priorità sono qualità dell’aria ed efficienza energetica, che continuano a richiamare l’attenzione degli stake holders europei.
Tra i dati mersi dal rapporto una considerazione importante: “sebbene meno della metà dei porti abbia sperimentato sfide operative legate al clima, più di tre quarti incorporano considerazioni relative all’adattamento al cambiamento climatico durante la pianificazione e l’implementazione di nuovi progetti infrastrutturali”.
Il rapporto rileva poi che i porti continuano a migliorare la propria gestione ambientale, affrontando le loro priorità principali in misura maggiore rispetto al passato.
Inoltre, un numero crescente di porti sta ottenendo la certificazione PERS, l’unico standard ambientale specifico per i porti sviluppato dai porti stessi.
Nonostante questi trend positivi, alcuni indicatori chiave, tra cui i programmi di formazione ambientale per i dipendenti portuali e il monitoraggio degli habitat terrestri, hanno registrato lievi flessioni rispetto all’anno precedente. Un dato su cui Espo ha intenzione di tenere alta l’attenzione per il prossimo anno.
“Il rapporto ambientale ci permette di monitorare importanti indicatori ambientali, che si riveleranno molto utili per monitorare l’attuazione di importanti iniziative ‘Fit for 55’ come AFIR. Aiuta inoltre ad acquisire conoscenze su questioni come la resilienza climatica, un argomento che è in cima all’agenda della Commissione. Questo rapporto ambientale dimostra ancora una volta che una parte considerevole degli sforzi ambientali compiuti dai porti restano proattivi e dal basso verso l’alto. Ci auguriamo di poter continuare ad espandere la rete, rafforzando così ulteriormente la rappresentatività e la profondità dei risultati”, ha commentato Isabelle Ryckbost, Segretaria generale dell’ESPO.
“Dopo 26 anni di rete EcoPorts, il Rapporto ambientale annuale ESPO 2023 afferma che i porti europei continuano a dimostrare un impegno costante nel monitoraggio e nella gestione ambientale. Il rapporto sottolinea i punti di forza su cui possiamo basarci e le questioni che dovremo affrontare negli anni a venire. La nostra missione continua a garantire che la rete EcoPorts doti i porti degli strumenti indispensabili necessari per partecipare al percorso di decarbonizzazione dell’Europa e promuovere un futuro più verde dal basso verso l’alto”, ha aggiunto Anaëlle Boudry, coordinatrice di EcoPorts.