Porti: le priorità secondo Federlogistica-Conftrasporto
Dragaggi, opere bloccate, piani regolatori e regolamento sulle concessioni: sono questi, secondo Federlogistica, i nodi da sciogliere nella portualità italiana.
Secondo il presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo, infatti, sono apprezzabili segnali positivi dati dal Mims negli ultimi mesi – tra cui soprattutto l’individuazione di un primo numero di opere e la nomina dei rispettivi commissari –
ma non sono abbastanza.
La posizione di Federlogistica sulla portualità italiana
I dragaggi indispensabili per fare entrare le navi nei porti, per Merlo, sono rimasti al palo così come sono rimaste in vigore procedure farraginose che allontanano sempre più dalla semplificazione e continuano a bloccare le opere negli scali marittimi italiani.
“Sogniamo un grande futuro – ha affermato Merlo – ma consentiamo a norme, procedure e burocrazia, di annientare il presente. Dopo ben 27 anni di attesa il Mims non ha messo in agenda il regolamento delle concessioni, nonostante l’intervento dell’Autorità di regolazione dei trasporti e dell’Antitrust, e non ha convocato la conferenza delle Associazioni di categoria e dei sindacati che potrebbero e hanno il diritto di dare un contributo determinante a una pianificazione nazionale della portualità che continua a lamentare l’assenza di piani regolatori di sistema e che proprio su questi temi registra la proposta di Assoporti di fornire alle Autorità di Sistema Portuale mano libera per apportare varianti ai piani esistenti, perpetuando scelte e decisioni estemporanee, destinate a innescare distorsioni e concorrenze fra porti vicini, con costi elevatissimi per l’intero sistema nazionale”.
Secondo Federlogistica, le varianti dunque devono rappresentare una rara eccezione e non certo un modus operandi che è antitetico rispetto a una seria pianificazione.