Porto di Genova: adottato parere VIA per la nuova diga foranea
Definito il parere di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per la nuova diga foranea del Porto di Genova da parte della Commissione tecnica istituita presso il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE); l’adozione della VIA avverrà con un decreto interministeriale MiTE-Ministero della Cultura, a cui seguirà la conclusione della Conferenza dei Servizi entro il prossimo 30 aprile.
Nell’ambito della Conferenza dei Servizi sono stati acquisiti tutti gli atti da parte degli enti coinvolti. Prossimo passo la richiesta di approvazione finale del Comitato Speciale istituito in seno al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Successivamente il progetto sarà sottoposto a verifica per poi andare in gara ed essere aggiudicato a fine giugno 2022.
Con lo stanziamento dei residui 100 milioni a valere sul Fondo Infrastrutture è stata altresì completata la copertura finanziaria della Fase A della nuova diga foranea, stimata in 950 milioni di euro: 500 milioni di euro provenienti dal fondo complementare al PNRR; 57 milioni da trasferimenti della Regione Liguria; 302,8 milioni a valere sul mutuo concesso dalla Banca europea per gli investimenti.
Firma del Protocollo di Legalità
L’8 aprile prossimo verrà firmato, nella sede della Prefettura di Genova il Protocollo di Legalità per la realizzazione della nuova diga foranea del Porto di Genova che prevede una serie di misure volte a garantire che i lavori di realizzazione dell’importante infrastruttura siano condotti in una solida cornice di sicurezza intercettando i rischi di interferenze criminali e nel contempo assicurando regolarità e sicurezza dei cantieri.
Il documento, siglato alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, porta la firma del prefetto Renato Franceschelli, del commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale nonché commissario per la diga foranea Paolo Emilio Signorini in qualità di soggetto aggiudicatore, oltre che quella dei rappresentanti delle tre sigle sindacali di settore, Fillea CGIL, Filca Cisl e Feneal Uil.
L’attuazione del Protocollo prevede l’attivazione di un flusso di informazioni che possa garantire, tra l’altro, l’alimentazione di una banca-dati attraverso la quale monitorare:
- i soggetti che a qualsiasi titolo rientrano nel ciclo di progettazione e/o di realizzazione dell’opera;
- i flussi finanziari connessi alla progettazione e/o alla realizzazione delle opere;
- le condizioni di sicurezza dei cantieri e il rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori impiegati.
La banca dati, a disposizione degli organi di controllo, si compone dell’Anagrafe degli esecutori (anagrafica dell’impresa o dell’operatore economico, direttore tecnico e i soggetti con poteri di governance dell’impresa e loro familiari, come prescritto dal Codice antimafia); del Settimanale di cantiere o sub cantiere (indicazione degli operatori economici settimanalmente coinvolti, dipendenti e forza lavoro impiegata, automezzi attività e accessi previsti) in conformità al nuovo schema di protocollo di legalità relativo all’affidamento dei lavori di realizzazione di infrastrutture strategiche.
Gli operatori economici impegnati nella realizzazione dell’opera sono tenuti a garantire il flusso informativo dei dati verso gli organi istituzionalmente deputati ai controlli e verso il soggetto aggiudicatore.