Porto di Genova: esperti a confronto per uno sviluppo sostenibile
Il seminario è stato un’occasione per parlare di sostenibilità e della carenza degli spazi portuali
Il porto di Genova ed esperti del cluster marittimo a confronto per parlare di sostenibilità.
Come fare in modo che la logistica del nord Italia (porto di Genova) possa essere concorrenziale con quella del Nord Europa?
E’ questo il tema del seminario organizzato oggi dal Dipartimento di economia dell’Università di Genova e Cieli (Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i Trasporti e le Infrastrutture).
Il seminario che vede al centro il porto di Genova evidenzia come le conseguenze della carenza di spazi portuali finiscano per influire sulla competitività delle aziende produttive del Nord Italia.
Porto di Genova e sostenibilità
“La sostenibilità è la chiave per garantire che la crescita dei traffici portuali non debba avvenire a scapito della qualità della vita e dell’ambiente delle regioni portuali. In questa logica le possibili soluzioni sono molteplici e riguardano non soltanto l’infrastruttura portuale ma anche le reti infrastrutturali” -ha affermato Enrico Musso, direttore del Cieli e Professore ordinario di economia applicata presso l’Università degli Studi di Genova.
Il porto di Genova e la carenza degli spazi portuali
Come superare i limiti orografici del porto di Genova in modo da avere tutti i requisiti per gestire navi container di grandi dimensioni? Un tunnel di 39 km per collegare il porto di Pra’ con la pianura in provincia di Alessandria per mezzo di veicoli elettrici a guida autonoma è la soluzione su cui è imperniato il progetto presentato da Fabiola Mascardi, Consigliere Indipendente e Consulente Sviluppo Business, denominato BRUCO o IV Valico.
Un’infrastruttura che non sottrarrebbe traffico agli altri porti italiani ma lo svilupperebbe verso l’Europa continentale con una sensibile riduzione delle emissioni.
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Lo stato dei porti del Nord Italia
Allo stato attuale i porti del nord Italia sono serviti solo da navi oceaniche minori o feeder. Ciò comporta una maggiorazione dei noli marittimi e del trasporto marittimo a cui si aggiungono i limiti nella capacità ferroviaria e stradale delle infrastrutture di collegamento ai mercati del nostro paese.
Non ci sono al momento soluzioni tradizionali per rispondere alle necessità di spazi portuali necessari per lo sviluppo del porto di Genova, in modo da essere più competitivo sia dal punto di vista operativo che economico.
La soluzione BRUCO
La soluzione BRUCO combina gli alti fondali del Tirreno insieme agli spazi oltre Appennino sincronizzando il trasferimento dei container con le operazioni di carico e scarico delle navi e garantendo vantaggi ambientali e di decongestionamento
della costa dal traffico camionistico, autostradale e ferroviario.
Questo avviene indirizzando il traffico fuori dall’asse Milano-Torino e lungo un corridoio portuale diretto tra Genova e Rotterdam.
L’attuazione del BRUCO prevede anche la possibilità di risparmi energetici sui trasporti stimati in circa 300mila tons di gasolio mentre le tonnellate di CO2 emesse per ogni Teu trasportato potrebbero passare da 0,6 a 0,35 con un risparmio totale annuo di oltre 1,4 milioni di tonnellate di CO2.