Porto di Livorno. Nei guai un ex funzionario dell’autorità e 3 società
La Guardia di Finanza scopre corruzione negli appalti
Divieto di temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di 12 mesi, nei confronti di 4 persone fisiche e 3 giuridiche, nonché il sequestro preventivo per equivalente nei confronti di un funzionario pubblico (in pensione dal dicembre 2022 dall’Autorità Portuale), quale prezzo/profitto del reato di induzione indebita oltre che illecito amministrativo da reato per le società. È questa la misura cautelare emessa dal Tribunale di Livorno ed eseguita dalla Guardia di Finanza.
L’ipotesi di reato
Secondo le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno, il dipendente pubblico, abusando del suo ruolo istituzionale di cd. RUP (Responsabile Unico Procedimento) nell’ambito dell’affidamento di lavori di manutenzione inerenti la struttura portuale livornese, avrebbe indotto imprese compiacenti a fornirgli indebite utilità o beni. Ad esempio la riparazione della sua autovettura e una imbarcazione privata.
Per contabilizzare i costi necessari ai fini del pagamento della contestata corruzione, le società avrebbero fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti, inserendole nelle loro rispettive contabilità.
Ad avvalorare le accuse vi sono prove documentali e dichiarazioni di persone informate sui fatti, che hanno messo in luce le condotte illecite contestate dall’A.G. inquirente. Al termine delle perquisizioni e degli interrogatori delegati dal PM, gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
I Finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente delle somme detenute sui conti correnti dell’indagato, fino all’importo disposto dal Tribunale, quale prezzo/profitto del reato di induzione indebita.