Porto di Taranto. Sindacati in campo per la sicurezza dopo la morte di un lavoratore
Ieri 24 ore di sciopero dei lavoratori portuali. Ora le richieste di regole nuove per evitare incidenti sul lavoro
Il suono delle sirene ha accompagnato l’ultimo saluto al trentunenne Antonio Bellanova, tragicamente schiacciato da una ecoballa mentre lavorava al porto.
L’incidente ha indotto i sindacati a proclamare nella giornata di giovedì 24 ore di sciopero, ma, soprattutto, a chiedere maggiori controlli e nuove regole.
“Riteniamo un prezzo troppo alto morire per portare un salario a casa e certamente vanno intraprese tutte le iniziative, in materia di sicurezza sul lavoro, atte ad evitare tragedie simili – ha scritto in una nota Almerico Romano Segretario Nazionale della Ugl –La sicurezza sul lavoro, in ambito portuale deve considerare l’atipicità del lavoro che spesso esige ritmi frenetici e condizioni di lavoro non simili a chi opera in ambienti chiusi e più sicuri. Qualche riflessione deve essere fatta anche quando le condizioni meteo da sole potrebbero rappresentare un fattore di rischio per l’attività di qualsiasi lavoratore ed allora l’esigenza di ridurre o in estremo fermare un attività lavorativa non deve essere un azione di scelta ma una regola da rispettare. In attesa di conoscere le dinamiche che hanno portato a questa tragedia, valuteremo tutte le iniziative, eventualmente da intraprendere”.
Generale il cordoglio per la famiglia. Intanto la Magistratura prosegue le indagini per accertare l’esatta dinamica dell’incidente e scoprire eventuali responsabilità.