Porto di Trieste: assunte le prime 4 donne in banchina
L’agenzia del lavoro portuale avvia l’assunzione di personale femminile
Monica, Erika, Sara, Edislaidys, sono questi i nomi delle prime 4 donne assunte dall’Alpt di Trieste e sono tutte under 30.
Le quattro donne, provenienti da esperienze di impiego in altri settori, saranno assunte per un primo periodo attraverso la società di lavoro interinale INTEMPO, come è avvenuto per altri lavoratori.
Per avviare l’assunzione, che sarà preceduta da un periodo di formazione l’agenzia per il lavoro portuale ha ottenuto la pinea collaborazione dell’Autorithy che ha provveduto a predisporre idonei spogliatoi e spazi dedicati al personale femminile.
“Il problema è il cambiamento di paradigma nell’organizzazione del lavoro. – ha dichiarato Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone – Si continua a impostare sempre le cose con un approccio da uomini, ma la professionalità e la competenza non hanno mai genere. La competitività del nostro porto passa dalla capacità di attrarre talenti, indipendentemente dal genere. L’assunzione delle prime quattro donne in ALPT è un messaggio importante e nuovo che si vuole dare nel processo di evoluzione di un porto sempre più inclusivo e aperto alle donne. Era ora, perché in altri porti succede già. Dopo questo primo passaggio, auspichiamo che tanti altri ne vengano fatti anche dai soggetti privati presenti nei nostri due scali, incoraggiando il mondo femminile a considerare la portualità e la logistica come settori sempre più accessibili”.
“Abbiamo fatto nelle settimane scorse sei assemblee, suddividendo i portuali in gruppi, per illustrare loro la situazione positiva della attività dell’Agenzia. – ha aggiunto Francesco Mariani, presidente di Alpt – In quella occasione abbiamo informato i lavoratori dell’intenzione di aprire alle donne l’opportunità di operare in banchina al loro fianco, trovando consenso e accoglienza. Il porto di Trieste deve crescere nel traffico, nell’infrastruttura, nelle tecnologie e nella parità di genere.”