Privatizzazione dei porti: Legacoop contraria. Ecco perché
Il sistema attuale mantiene il ruolo di controllo delle Autorità portuali
È decisamente contraria alla privatizzazione dei porti, idea lanciata durante il meeting di Rimini dal Ministro Antonio Tajani (ne avevamo scritto qui Privatizzazione dei porti? Ed è subito polemica ) Legacoop Romagna.
A motivare la presa di posizione di Legacoop l’attuale normativa che salvaguarda sia l’interesse pubblico che quello privato.
“Gli scali marittimi di proprietà del Demanio statale hanno già privatizzato le concessioni con la legge 84 del 1994, all’interno di un perimetro di un mercato regolato dalla normativa. Questo ha consentito di evitare derive speculative e monopolistiche, mantenendo le politiche economiche portuali nell’ambito dell’interesse pubblico. Su questo tema Legacoop Romagna non può che fare proprie le preoccupazioni avanzate — con competenza di merito — dall’amministratore delegato di Sapir, Mauro Pepoli. Aste pubbliche bandite dall’Autorità di sistema portuale potrebbero vedere il prevalere di gruppi che hanno come unico fine il profitto. Per questo riteniamo opportuno salvaguardare il modello attuale: un sistema ‘misto’, dove le banchine sono pubbliche e le aree retrostanti sono per lo più private, ma all’interno del quale l’Autorità di sistema portuale mantiene un ruolo certamente decisivo, soprattutto nel coordinamento”.