Trasporti marittimi: i risultati del test del Gruppo d’Amico per l’utilizzo di una miscela di biocarburante
“Le miscele di biocarburanti sono una delle strategie di decarbonizzazione che d’Amico sta esplorando per il tonnellaggio esistente. Pur continuando a monitorare attentamente lo sviluppo di futuri combustibili alternativi e di nuove tecnologie per la propulsione e a investire in soluzioni digitali innovative, crediamo che l’utilizzo della miscela di biocarburante possa accelerare la decarbonizzazione del trasporto marittimo con un effetto immediato sul tonnellaggio esistente”.
Così Salvatore d’Amico, Fleet Director della società di navigazione italiana, commenta i risultati del Joint Industry Project (JIP), avviato a giugno 2021, con l’obiettivo di testare la miscela di biocarburante (B30) derivata da materie prime rinnovabili per alimentare la product tanker LR1 del Gruppo d’Amico, evidenziando risultati decisamente positivi in termini di riduzione di emissioni di CO2 relative e assolute, ed emissioni di NOx stabili.
Certificare l’intera flotta nel corso del 2022
Il test ha dimostrato che le miscele di biocarburante B30 costituiscono una soluzione pratica, conforme al regolamento europeo sull’uso di carburanti rinnovabili a basso contenuto di carbonio nel trasporto marittimo (FUEL EU) che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025.
I test hanno anche dimostrato che, a condizione che la produzione di materie prime a livello globale possa soddisfare la domanda, l’aggiunta della miscela di biocarburante come “drop in” ai carburanti marittimi tradizionali rappresenta una misura valida per ridurre le emissioni sul tonnellaggio esistente.
A seguito di questi risultati e in anticipo rispetto all’entrata in vigore della nuova normativa, il Gruppo d’Amico ha certificato attraverso l’amministrazione di bandiera tutte le sue navi LR1 affinché possano operare permanentemente con la miscela di biocarburante B30.
Il Gruppo intende anche certificare l’intera flotta e, nel corso del 2022, vuole testare i biocarburanti B40 e B50 adottando la stessa metodologia.
I risultati del test
In sintesi ecco i risultati del test, che ha seguito le normative e linee guida comunitarie in materia di combustibili per il calcolo delle emissioni di CO2 (FUEL EU), ricorrendo all’analisi well-to-wake:
• una riduzione del 4,3% delle emissioni di CO2 per tonnellata di combustibile e un conseguente CII (Carbon Intensity Indicator, gCO2/ton di portata lorda-miglia) di 3,99, con un miglioramento del 3,5% rispetto all’utilizzo combustibili fossili a bassissimo tenore di zolfo permettendo il top rating di classificazione energetica “A” delle navi fino al 2026;
• la conferma da parte dell’amministrazione di bandiera e dalla classe che l’uso della miscela di biocarburante B30 non influisce sulla certificazione Tier II dei motori per la conformità NOx. Sia i motori principali sia i generatori diesel sono stati testati per verificare la loro conformità riguardo le emissioni NOx utilizzando i dati calcolati consentiti dal Codice tecnico NOx;
• una riduzione effettiva delle emissioni di CO2 pari al 25,3% per tonnellata di combustibile, applicando la metodologia Defra. Questa metodologia è stata utilizzata in previsione dell’approvazione del quadro di analisi well-to-wheel (WTW) da parte dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO), e in attesa di chiare indicazioni dall’IMO su quale metodologia sarà applicata.
I test sono stati condotti nel periodo tra il 19 giugno e il 6 luglio 2021 a bordo della nave product tanker LR1 M/T Cielo di Rotterdam del Gruppo d’Amico. La miscela di biocarburante B30 è stata fornita da TFG Marine, la joint venture di Trafigura per la fornitura e l’approvvigionamento di carburante marittimo nella regione Amsterdam-Rotterdam-Anversa (ARA).
“Abbiamo la possibilità di fornire un contributo immediato e pratico alla riduzione dell’impronta di CO2 ricorrendo alle cosiddette soluzioni ‘drop in’. In tal senso, le miscele di biocarburanti hanno il potenziale di essere conformi ai prossimi regolamenti UE e colmare il divario verso il 2050 in qualità di carburanti ‘ibridi’ a bassa emissione, a condizione che ci sia disponibilità e che vengano stabiliti incentivi per la loro adozione a livello globale – dichiara Cesare D’Api, Deputy Technical Director del Gruppo d’Amico –. Il nostro progetto comune ha dimostrato che utilizzando l’analisi sul ciclo di vita, il risparmio di CO2 è rilevante e produce effetti significativi anche rispetto alle misure a breve termine adottate dall’IMO (CII). Le emissioni di NOx non costituiscono un problema, possono essere gestite facilmente. La nostra flotta LR1 è ora pronta e certificata per operare permanentemente con la miscela di biocarburante B30. Il nostro eccezionale team è pronto a certificare l’intera flotta”.