Porto di Livorno: un incontro per definire il futuro dello scalo
In quale direzione si sta muovendo il Presidente dell’Authority livornese, Giuliano Gallanti? quali sono i traguardi da raggiungere? Per dare risposta a questi interrogativi riguardanti il porto di Livorno e confrontarsi sulle ricette da mettere in pratica, il segretario generale dell’Autorità Portuale, Massimo Provinciali, ha ricevuto a Palazzo Rosciano, nel capoluogo toscano, il sindaco Filippo Nogarin e gli assessori comunali all’urbanistica e all’ambiente Alessandro Aurigi e Giovanni Gordiani.
Al centro dell’incontro le principali questioni relative allo scalo labronico, a cominciare dalle previsioni contenute nel Piano Operativo Triennale e nel Piano Regolatore Portuale (Prp).
“Il Prp è il sistema di propulsione della nostra nave ed è necessario che questa vela sia pienamente spiegata al vento per raccogliere nuove opportunità di crescita. Ho trovato in Nogarin, Aurigi e Gordiani tre interlocutori attenti e sensibili alle esigenze del nostro porto, con grande disponibilità e approfondite conoscenze. Non sarà l’ultimo incontro. Il confronto con le istituzioni sarà costante e proficuo per entrambe le parti. Sono convinto che avremo dal Comune tutto il supporto necessario perché la variante al piano strutturale, complementare rispetto al Piano Regolatore del Porto, sia approvata quanto prima”, ha detto Provinciali.
Il sindaco Nogarin è intervenuto sul Piano regolatore: “sono contento di aver avuto con l’Autorità portuale uno scambio di opinioni sulle principali tematiche portuali. Oggi abbiamo tracciato una analisi preliminare ma esaustiva sulle criticità e i pregi dello scalo labronico, il nostro obiettivo è collaborare per definire una strategia comune da percorrere nell’interesse dei cittadini livornesi”. Il primo cittadino si è espresso anche sul settore crocieristico: “Occorre sviluppare una riflessione a tutto campo che, all’interno di un contesto d’insieme riguardante tutta la Toscana, ci consenta di valutare attentamente quali siano le ricadute effettive del turismo crocieristico per la città e quale il suo peso rispetto a tutto il contesto portuale. State attenti – ha proseguito – i trecento mila turisti che ogni anno lasciano a Livorno 50 euro possono portare, nell’immediato, un beneficio alla città, ma nel lungo periodo bisogna considerare anche quali siano le conseguenze e i costi del turismo di massa, anche in termini di smaltimento dei rifiuti. Se non sviluppiamo una politica d’accoglienza che sappia valorizzare, non soltanto gli outlet commerciali, ma anche le nostre ricchezze architettoniche, rischiamo di ereditare dal crocierismo soltanto una serie infinita di extra costi”.