Porto di Napoli: ecco gli strumenti in campo per il riordino
Il rilancio in atto del porto di Napoli. E’ questo il tema della nota congiunta diffusa in questi giorni dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi e dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
“Il Grande progetto Porto è una iniziativa strategica, condivisa in tutti i suoi aspetti – si legge nel comunicato -. La Regione, con il Governo, ha messo in campo sul sistema della portualità campana e sul Porto di Napoli, fondi, iniziative ed azioni di programmazione mai viste prima d’ora, apprezzate non solo dagli operatori, ma anche dalla Commissione Europea, che, con le parole del commissario Hahn, lo ha definito esempio di come i fondi regionali dell’Unione europea possono aiutare lo sviluppo dell’economia del Sud d’Italia. Il miglior progetto integrato presentato in Italia – sottolineano il ministro e il presidente – nel corso della programmazione dei fondi 2007/2013, destinato a riordinare completamente l’intera area portuale, razionalizzando e riorganizzando gli spazi destinati alle attività industriali, al traffico merci e a quello dei passeggeri, risolvendo in modo organico i problemi ambientali e quelli relativi alla viabilità interna al Porto e ai collegamenti con gli interporti e con i bacini commerciali di riferimento”.
Un progetto sul quale l’autorità portuale e le istituzioni coinvolte saranno impegnate, insieme alla realizzazione delle altre opere, alla realizzazione del nuovo piano regolatore portuale che trasformerà il porto di Napoli in un vero e proprio “parco di attività”. Tra gli obiettivi, anche il riordino amministrativo della gestione del porto.
“E’ mancato ad oggi un ruolo che richiederebbe l’esercizio di azioni concrete per assicurare la tempestiva esecuzione delle opere. L’immediata realizzazione di atti amministrativi, gare e lavori sono l’unica condizione per proseguire con i finanziamenti e scongiurare il disimpegno dei fondi da parte della Regione – continua la nota congiunta -. Non sono più tollerabili ritardi burocratici e lentezze amministrative che stanno pregiudicando la realizzazione del Grande progetto europeo e lo sviluppo del porto di Napoli”, concludono Lupi e Caldoro.