Porto di Napoli: furti tra i semirimorchi, fermata banda
La polizia di Frontiera marittima di Napoli ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute componenti di una banda dedita ai furti, alla ricettazione e al riciclaggio dei mezzi. Avevano seminato paura e allarme nelle numerose società di autotrasporto che lavorano nella zona portuale per una lunga serie di furti di semirimorchi custoditi nel porto.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale partenopeo. Tre degli indagati sono finiti in carcere (uno è già detenuto), a due sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre una sesta persona è ancora ricercata. Cinque dei sei destinatari della misura cautelare sono accusati di associazione per delinquere finalizzata a furti, ricettazione e riciclaggio di semirimorchi, mentre per il sesto l’accusa è soltanto furto. L’ordinanza cautelare è giunta a conclusione di un’attività ispettiva, durata oltre tre mesi, svolta grazie a intercettazioni telefoniche e video e con apparecchiature di avanzata tecnologia. Le indagini hanno consentito di accertare che i semirimorchi, dopo essere stati sottratti ai legittimi proprietari utilizzando trattori stradali intestati alle società presso cui lavoravano come dipendenti alcuni degli arrestati, venivano ricettati o riciclati presso un deposito di Casoria, vicino Napoli.
MDD