Porto Gioia Tauro: Confindustria, buoni i dati sul traffico container
Una nota di Confidustria Reggio Calabria giudica “confortanti e una buona base di partenza” gli ultimi dati sul traffico container nel porto di Gioia Tauro, diffusi dal presidente dell’Authority Giovanni Grimaldi. ”La crescita del 18,5% del volume di attività è la riprova dell’eccellente lavoro svolto dalla società terminalista Medcenter – prosegue la nota – che dimostra con i fatti di avere una visione lungimirante, una grande competitività e un vero e proprio tesoro di competenza e professionalità. I numeri delle performance del 2012 appaiono ancora più significativi, ove si consideri che Gioia Tauro si conferma al primo posto in Italia e fa registrare un tasso di crescita più alto che nel resto del Paese”.
L’associazione degli industriali commenta poi il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 24 dicembre, che prevede l’aumento delle tasse di ancoraggio del 33% a partire dal 1° gennaio 2013. “In valore assoluto – precisa la nota – gli armatori che attraccano in Italia saranno costretti a sborsare un terzo in più dello scorso anno”. Quello che preoccupa Confindustria Reggio Calabria, “è soprattutto il fatto che questa norma, in Italia, penalizza prevalentemente Gioia Tauro, che è l’unico porto che opera in un regime di reale concorrenza con gli scali più competitivi del Mediterraneo come Tangeri e Port Said. Realtà nelle quali non esiste la pesante imposizione fiscale, che rappresenta un forte handicap per l’unico settore nel quale la Calabria si pone in termini di leadership a livello internazionale”.
L’associazione degli industriali commenta poi il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 24 dicembre, che prevede l’aumento delle tasse di ancoraggio del 33% a partire dal 1° gennaio 2013. “In valore assoluto – precisa la nota – gli armatori che attraccano in Italia saranno costretti a sborsare un terzo in più dello scorso anno”. Quello che preoccupa Confindustria Reggio Calabria, “è soprattutto il fatto che questa norma, in Italia, penalizza prevalentemente Gioia Tauro, che è l’unico porto che opera in un regime di reale concorrenza con gli scali più competitivi del Mediterraneo come Tangeri e Port Said. Realtà nelle quali non esiste la pesante imposizione fiscale, che rappresenta un forte handicap per l’unico settore nel quale la Calabria si pone in termini di leadership a livello internazionale”.