Puglia: i porti di Bari e Durazzo al lavoro per potenziare gli scambi
“L’avvio di un tavolo intergovernativo per una fattiva collaborazione volta allo snellimento delle procedure e al potenziamento logistico, al fine di agevolare i flussi di merci e passeggeri tra il Porto di Durazzo e quello di Bari, pur nel mantenimento di tutti gli obblighi di sicurezza per entrambe le parti”. Lo rende noto la Regione Puglia precisando che questo è il punto su cui hanno concordato, informa una nota della Regione Puglia, i partecipanti all’incontro su ‘Metodologie e strumenti per ottimizzare i controlli di persone, mezzi e merci nel Porto di Bari’, svoltosi nella sala della giunta regionale. L’incontro ha riunito i vertici delle istituzioni e delle Autorità pugliesi referenti per la materia, per affrontare problematiche relative allo snellimento delle procedure logistiche, doganali e di sicurezza nel porto di Bari, soprattutto in relazione alle previsioni di aumento del volume di traffico, tra l’altro già intenso durante tutto l’anno, nei prossimi mesi estivi“.
All’incontro – informa il comunicato – sono intervenuti il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi, l’Autorità portuale del Levante, l’Agenzia delle dogane, la Capitaneria di porto di Bari, la Guardia di finanza di Bari, la Polizia di Stato e di Frontiera, la Direzione centrale dell’Immigrazione e l’Usmaf-Sasn di Bari per la parte pugliese, l’Ufficiale di collegamento della Polizia albanese ed il Consolato d’Albania a Bari per la parte albanese. Dalle riflessioni “congiunte è emersa anche la volontà di un maggiore coordinamento tra gli operatori del porto di Bari, inteso come ‘porta d’Europa‘, e quello di Durazzo, ‘porta dei Balcani‘; cercando un’intesa con gli armatori per ottimizzare arrivi e partenze dei traghetti senza inutili sovrapposizioni d’orario”.
Infine, è emersa anche la proposta “per l’istituzione di una associazione delle Autorità portuali del basso Adriatico e dello Ionio, sotto l’egida della Regione Puglia, che comprenda anche altre autorità italiane, oltre che greche, albanesi e montenegrine, per fare sistema e lavorare congiuntamente nell’ottica di una riproposizione del Corridoio VIII e della valorizzazione degli interventi programmatici previsti nell’ambito della Strategia per la macroregione Adriatico-Ionica (Eusair), ottimizzando azioni e risorse finanziarie, anche di natura comunitaria”.