Sardegna: economia del mare e opportunità di crescita, convegno a Cagliari
Secondo l’ultimo rapporto sull’Economia del Mare di Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) presentato il 7 settebre 2016 a Cagliari nel convegno “L’economia del mare: Opportunità concreta per lo sviluppo economico della Sardegna“ l’isola può cogliere meglio di altri le opportunità che si aprono.
Il capoluogo sardo è il secondo porto italiano per movimentazione di rinfuse liquide, con 28,3 milioni di tonnellate, e il terzo per quella di merci, con 41 milioni di tonnellate. Lo scalo sardo occupa il quinto posto per container, con 748mila Teu movimentati, e il decimo per numero di crocieristi, con 267mila passeggeri, cresciuti del 226% dal 2014. Aumenta (+22%) anche il trasporto di autoveicoli. Sul segmento Ro-Ro la Sardegna movimenta il 10,7% del traffico italiano.
Pierluigi Monceri, direttore regionale Intesa Sanpaolo per Lazio, Sardegna, Toscana e Umbria ha commentato: “L’analisi di SRM e la conoscenza delle dinamiche economiche della regione danno grande evidenza ed importanza al ruolo strategico dell’economia del mare, intesa in tutte le sue declinazioni. Il sistema portuale di Cagliari è uno dei più importanti in Italia ma presenta ancora grandi possibilità di crescita. E’ uno sviluppo assolutamente necessario per assicurare all’Isola tutte le opportunità di crescita e rafforzare la sinergia con altri comparti, in particolare con quello turistico, e per favorire la spinta all’internazionalizzazione per il settore agroalimentare e manifatturiero. Considerato che a Cagliari l’83% dei container è in transito e genera un fatturato di 185 milioni di euro, se ipotizzassimo di lavorare la metà di quei container, ovvero 308mila, avremmo un fatturato di 895 milioni di euro.”
Non è un caso che il 93% dell’import-export dell’Isola, per un valore di 10,8 miliardi di euro (pari a un terzo del Pil della Regione) avvenga via mare (principali aree di riferimento: Medio Oriente e Nord Africa). Il ribasso del prezzo del petrolio greggio ha tuttavia condizionato il trend dell’ultimo periodo: il volume degli scambi nel primo trimestre 2016 è stato pari a 1,5 miliardi di euro, quasi la metà rispetto ad analogo periodo nel 2015. Il porto di Cagliari è comunque in salute: terzo in Italia per merci (41 milioni di tonnellate nel 2015) e quinto per container (748mila nel 2015, erano circa 300mila nel 2008).
“La nostra ricerca evidenzia che nonostante il contesto di instabilità politica, il Mediterraneo è sempre più centrale nelle rotte globali e nelle strategie degli operatori marittimo-portuali. – ha dichiarato il direttore generale Srm Massimo Deandreis – La nostra ricerca evidenzia che nonostante il contesto di instabilità politica, il Mediterraneo è sempre più centrale nelle rotte globali e nelle strategie degli operatori marittimo-portuali. Questo grazie al nuovo Canale di Suez, al crescente ruolo della Cina ed al recente allargamento del Canale di Panama che avrà impatti anche per noi. La Sardegna per la sua posizione geografica può, meglio di altri, cogliere le opportunità che si aprono e accettare la sfida competitiva che arriva da altri porti mediterranei. Puntare con più convinzione sul cluster marittimo e sull’attuazione della riforma Delrio diventa quanto mai strategico per una regione che ha il 93% del suo interscambio via mare e dove, ogni anno, passano dai suoi porti oltre mezzo milione di turisti”.