Sostenibilità: Assarmatori e Confitarma riportano oltre 3 miliardi di costi ETS per le emissioni 2024
Assarmatori e Confitarma hanno inviato all’attenzione del Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare uno studio aggiornato per la decarbonizzazione del trasporto marittimo
Sostenibilità e politiche del mare: Assarmatori e Confitarma hanno inviato al Comitato di Esperti nominato in seno al CIPOM (Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare) e al Capo di Gabinetto del Ministero per le Politiche del Mare e la Protezione Civile Riccardo Rigillo, l’aggiornamento del documento: “La rotta verso il net zero. Insieme per decarbonizzare il settore marittimo”.
Per la redazione del documento hanno partecipato Eni con la collaborazione di tre grandi aziende produttrici di motori navali (Wärtsilä, WinGD e MAN Energy Solutions), oltre a Unem, Federchimica/Assogasliquidi, Assocostieri e RINA.
L’ analisi di Assarmatori e Confitarma sulla sostenibilità e sulla decarbonizzazione
Nell’analisi di Confitarma e Assarmatori sulla sostenibilità si definisce un orientamento strategico, a partire dall’analisi dell’evoluzione tecnologica dei motori e dalla disponibilità, anche in termini di infrastrutture, di vettori energetici a ridotta intensità carbonica. Tale lavoro contiene, inoltre, un’articolata analisi delle opzioni disponibili per la decarbonizzazione del settore basata sull’ottimizzazione delle curve di costo e le disponibilità tecnologiche nel breve e medio termine, per consentire agli armatori di rispondere ai target del regolamento FuelEU Maritime, ai requisiti della direttiva ETS (Emission Trading System) e IMO, nonché agli altri ulteriori adempimenti nazionali.
Secondo una ricerca condotta anche da RINA e contenuta nell’aggiornamento del documento, l’estensione del sistema ETS al trasporto marittimo comporterà nel 2024 più di tre miliardi di costi da parte delle compagnie a causa delle emissioni di CO2 prodotte. Il dato è stimato sulla base delle emissioni rendicontate nel sistema EU MRV (Monitoring, Reporting, Verification) nel 2022, tenuto conto di un periodo di introduzione graduale dell’ETS che prevede vengano restituite nel 2025 le quote solo per il 40% delle emissioni di CO2 relative al 2024 e considerato il valore delle quote di CO2 (EU Allowances – EUA) pari a un valore medio di 100 euro per tonnellata di anidride carbonica.
Un elemento questo che rende ancor più rilevante il tema della decarbonizzazione dello shipping e ancor più importante il coinvolgimento delle istituzioni, raccolte in Italia intorno al CIPOM.
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La volontà degli armatori per la decarbonizzazione
Mario Zanetti, Presidente di Confitarma e Stefano Messina, Presidente di Assarmatori hanno dichiarato: “Aver lavorato insieme a questo documento e averlo presentato congiuntamente al CIPOM e alla struttura del Ministro per le Politiche del Mare e la Protezione Civile rimarca ancora una volta la volontà degli armatori di fare tutto quanto in loro potere nell’ottica della decarbonizzazione del trasporto marittimo. Abbiamo offerto agli Esperti un lavoro che riteniamo completo e che identifica le diverse strade percorribili per diminuire l’impronta carbonica dello shipping in modo razionale. In questo percorso, tuttavia, l’armamento non può essere lasciato solo: occorrono risposte da parte dell’industria di terra per l’individuazione e la produzione dei fuel alternativi, un accompagnamento delle istituzioni e un sistema regolatorio nazionale, comunitario e internazionale pragmatico, che non fissi obiettivi irrealistici e non funzionali per una vera sostenibilità ambientale”.