Taranto, Piastra Portuale: dall’Autority ottimismo per le raccomandazioni della Corte dei Conti
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio ha reso noto un commento alla recente relazione della Corte dei Conti con riferimento alla realizzazione della “Piastra portuale”, opera complessa – fanno sapere – e di preminente importanza strategica per il porto.
Un’opera che si articola in cinque differenti interventi: Piattaforma logistica, Strada dei Moli, Ampliamento del IV sporgente, Darsena ad Ovest del IV sporgente, Vasca di contenimento fanghi di dragaggio. Il complesso dei cinque interventi – come si legge dal Programma Operativo Triennale 2017-2019 – modificherà “[…]in modo sostanziale l’aspetto e l’efficienza del porto a tutto vantaggio del traffico commerciale e del raggiungimento dell’obiettivo di diversificazione dei traffici.”
Altra finalità di tali opere è quella di contribuire a migliorare le potenzialità del sistema portuale relativamente al traffico contenitori in import/export, in alternativa al “trasbordo” (transhipment). Un ulteriore aspetto che rappresenta un reale valore aggiunto risiede nella continuità che le opere della Piastra assicurano, una sorta di creazione/perimetrazione di un unico circuito doganale a tutto vantaggio dell’accelerazione delle pratiche per i controlli, dei servizi e dell’abbattimento dei costi e dei tempi, elementi fondamentali anche in vista della costituenda Zona Economica Speciale. Quanto, in particolare, alla Piattaforma, la stessa consente la realizzazione di un modello di piattaforma logistica integrata nei diversi segmenti del trasporto non più suddivisi per modalità ma intesi come fasi di un unico processo d’interscambio fra due o più modalità di trasporto strada-ferro-mare in un’area dotata di adeguati collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale (trasporto intermodale).
L’azione di verifica della Corte dei Conti sulle opere della Piastra si è conclusa recentemente con la deliberazione 15/2017/G che analizza i vari aspetti dell’opera (procedurali, amministrativi, finanziari) e formula una serie di conclusioni e raccomandazioni.
In primo luogo la realizzazione degli interventi è stata caratterizzata da una significativa complessità per l’ampiezza dei lavori in porto (in tutto il porto sono in corso cantieri edili per oltre 400 milioni di euro, con complicazioni in termini di interferenze con le reti dei sottoservizi e rinvenimenti), per le caratteristiche delle aree (le opere insistono su aree a terra e a mare inseriti nel SIN, sito di interesse nazionale), per la tipologia delle opere (vi sono difficoltà nel progettare e realizzare dragaggi ambientali nell’ambito del porto), per la numerosità degli attori (sono numerosi i soggetti chiamati ad esprimere pareri sui progetti così come sono numerosi i soggetti privati e pubblici interferiti) e infine per il particolare interesse archeologico del sito.
Quanto ai tempi per la progettazione e per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni (definiti “dilatati” dalla Corte dei Conti), va ricordato che – come si evince dall’elenco cronologico dei vari accadimenti – tra il 2003 (data di approvazione da parte del CIPE del progetto preliminare) e il 2013 (data di approvazione del progetto esecutivo) sono state poste in essere tutte le attività che le varie normative prevedono per la realizzazione dei lavori quali la valutazione di impatto ambientale, il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Conferenza dei servizi (questa con il coinvolgimento di circa quarantaquattro enti e soggetti privati interessati), le procedure di ottemperanze alle varie prescrizioni (soprattutto ambientali). Una volta superata questa fase, i tempi di esecuzione dei lavori sono risultati in linea con quelli medi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia.
Ad oggi le opere a terra (piattaforma logistica e strada dei moli) sono state ultimate, mentre le opere a mare sono in corso di esecuzione (ampliamento del IV sporgente, darsena ad Ovest e vasca di contenimento fanghi).
Quanto alla gestione finanziaria, il costo complessivo dell’opera ammonta a circa 219 milioni di euro (per effetto dell’adeguamento avvenuto in sede di progettazione definitiva, nel 2010, con l’inserimento dell’intervento di vasca di contenimento dei fanghi di dragaggio quale opera complementare e connessa) così articolati: 175 mln di finanziamenti statali ed europei, 37,5 mln di finanziamenti privati a carico del concessionario e 6 mln a carico dell’Autorità Portuale (oggi Autorità di Sistema Portuale); ad oggi risultano effettuati pagamenti per 129M€ che corrispondono al 60% del totale. Il costante monitoraggio istituzionale dell’avanzamento dell’opera rappresenta una garanzia per il pieno utilizzo delle risorse finanziarie, previsto per la conclusione dell’intervento, entro marzo 2020.
L’opera, infine, è soggetta a una stratificazione di monitoraggi a cura dell’Agenzia Nazionale Anti Corruzione, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero dell’economia e delle finanze nonché presso il Dipartimento per la Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oltreché sul sito Future Port, in fase di aggiornamento.
Le raccomandazioni della Corte dei Conti – fanno sapere – contribuiscono a migliorare la fase finale di realizzazione degli interventi e danno maggiore impulso alla costante trasparenza e condivisione degli avanzamenti dei lavori per un’opera la cui realizzazione e valorizzazione operativa, come detto, è uno degli obiettivi tracciati dal Piano Operativo Triennale 2017-2019 e dalla vision 2030 dell’Autorità di Sistema nel breve e nel medio-lungo termine.