Tirrenia: ok Senato a cessione separata rami d’azienda
Via libera del Senato con 133 voti favorevoli e 104 contrari al decreto legge sui trasporti. Il provvedimento, approvato in prima lettura, contiene, tra l’altro, le misure per far fronte alle esigenze di cassa di Tirrenia in vista della nuova gara per la privatizzazione.
L’Aula ha approvato, in particolare, un emendamento con cui si autorizza la vendita separata da parte del commissario straordinario dei compendi aziendali di Tirrenia e Siremar. In base all’emendamento i soggetti assegnatari vedranno confermate dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti le convenzioni stipulate dalle due società lo scorso 10 marzo.
Il commissario dovrà quindi procedere entro i termini minimi consentiti dalla procedura di amministrazione straordinaria alla procedura competitiva per la vendita delle società e per le regioni Sardegna, Toscana, Lazio e Campania di completare le rispettive procedure di privatizzazione. Per garantire continuità del servizio sono state prorogate le convenzioni in essere dal primo ottobre 2010 fino al completamento della procedura. Entro tale termine gli eventuali finanziamenti attivati dal commissario straordinario saranno impiegati per far fronte alle esigenze necessarie alla gestione del servizio pubblico.
Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Qui la Commissione trasporti ha chiesto il punto di vista di Confitarma sulla vicenda Tirrenia. “Nel corso dell’audizione – ha dichiarato Paolo d’Amico, Presidente di Confitarma – abbiamo avuto modo di illustrare la nostra posizione, sottolineando ancora una volta l’esigenza che il processo di vendita della flotta pubblica sia definito in modo chiaro e trasparente, in linea con le norme generali del Trattato di Roma e in particolare con quelle del Reg. 3577/92 sulla liberalizzazione del cabotaggio negli stati membri dell’UE”. Posizione che si basa sulla necessità di “procedere alla privatizzazione prescindendo dalle future convenzioni che dovrebbero invece essere messe a gara per tutti i soggetti interessati alle singole linee. Infatti, una privatizzazione svincolata delle convenzioni, da assegnare in un momento successivo, risulterebbe più aderente ai principi della liberalizzazione del mercato, e quindi di una libera competizione aperta a tutti su basi paritarie ed eviterebbe il rischio di ricorsi in sede europea contro un’assegnazione collegata alla privatizzazione”. “Per quanto riguarda il passaggio alle Regioni delle Società regionali – ha concluso Paolo d’Amico – è indispensabile prevedere la successiva apertura dell’azionariato ai privati, al fine di attuare concretamente la privatizzazione di tali società in linea con gli indirizzi espressi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che sancisce la necessità di tenere distinte le attività di controllo da quelle di gestione”.