Un’autorità portuale regionale per la Toscana
La creazione di un’autorità portuale regionale per la Toscana. Di questo si è discusso nelle Commissioni Ambiente e Mobilità del Consiglio regionale della Toscana, presiedute rispettivamente da Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Fabrizio Mattei (Pd), riunite in seduta congiunta. Al centro della riunione una “disciplina generale delle funzioni amministrative e dei compiti in materia di urbanistica e pianificazione territoriale” per quanto attiene i porti della Toscana con funzione commerciale. Una disciplina che, di fatto, tende ad istituire una Autorità portuale regionale con “capacità programmatorie, gestione e programmazione dei lavori, supero dei limiti nei rapporti tra enti in un’ottica di collaborazione”.
Alla seduta ha partecipato anche l’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao, chiamato ad illustrare una prima scheda di valutazione alla futura proposta di legge per l’istituzione dell’Authority. Uno strumento legislativo che, ha evidenziato l’assessore, tende a disciplinare “in maniera più efficace ed efficiente, l’esercizio di funzioni quali quella di pianificazione delle aree portuali, programmazione dei lavori pubblici, progettazione ed esecuzione dei lavori programmati, rilascio e gestione di concessioni demaniali”.
Nelle intenzioni della Giunta una “assunzione di responsabilità rispetto ad esigenze avanzate dai territori con uno specifico occhio di riguardo per il porto di Viareggio che ha caratteristiche e peculiarità evidenti”.
“Intendiamo – ha detto l’assessore – rispondere ad una esigenza di pianificazione più efficace individuando strategie migliori di programmazione delle opere portuali e una loro più celere realizzazione”. I porti, definiti “realtà produttive fondamentali” ed “elementi di indirizzo strategico” devono essere percepiti e vissuti all’interno di un “sistema da valorizzare”. Da qui l’intenzione ad una “sburocratizzazione e snellimento delle procedure”, ad una “maggiore sinergia tra tutti i soggetti che a vario titolo entrano in campo” e ad una “capacità di ascolto dell’ente regione” che a detta di Ceccobao è “alta e attenta”.