Venezia Port Community, il Mose deve garantire accesso permanente delle navi
Il Decreto Agosto, articolo 95, ha dato vita all’Autorità della Laguna, un soggetto che oltre a diverse funzioni strategiche si occuperò anche della manutenzione del MOSE.
La Venezia Port Community formula alcune precise considerazioni sull’opera a partire dai principi fondanti della stessa, al fine di garantire un’efficace ed equilibrata messa in servizio dell’infrastruttura.
“È necessario innanzitutto ricordare – precisa in una nota stampa – che la salvaguardia della laguna, obiettivo primario del MOSE, riguarda tutti gli aspetti della laguna stessa. È una salvaguardia unitaria della città dalle acque alte, ambientale, sociale ma anche economica a partire dalle attività portuali e dalla pesca; altrimenti si sarebbe potuto optare per soluzioni tecniche diverse, più semplici e decisamente meno costose. La nuova Autorità sarà quindi chiamata a salvaguardare le attività portuali e garantire il cosiddetto ‘accesso permanente’ nonché garantire in maniera unitaria l’attività di pianificazione morfologica e di manutenzione di tutti i canali della laguna, evitando – sottolinea – gli inaccettabili stalli dovuti alla frammentazione e sovrapposizione di competenze”.
“Come naturale conseguenza di quanto sopra, deriva che la gestione delle chiusure del MOSE dovrà avvenire attraverso una cabina di regia che includa tutti i livelli di governo e che tenga, appunto, conto delle esigenze legate alle attività economiche. E quindi escludere che la chiusura del MOSE e la intrinseca garanzia di accesso permanente al porto e alla laguna sia di competenza solo statale o guidata da sole necessità di protezione fisica dalle alte maree”.
“Ma il futuro non è solo legato alle modalità di utilizzo del MOSE: per garantire il principio di accesso permanente al porto, si devono portare a compimento le opere cosiddette ‘complementari’ quali le conche di navigazione (di Marghera e Chioggia) come pure dare l’avvio nella realizzazione di un terminal container ad alto fondale; l’infrastruttura che verrà consegnata, a seguito di collaudo, si deve comporre, quindi, anche delle opere che devono garantire l’accesso permanente delle navi al porto anche a barriere alzate e di cui queste ne sono parte integrante come da previsione contenuta negli atti amministrativi di approvazione del MOSE”.
“Su tutto questo – conclude – gli enti locali e l’Autorità di Sistema Portuale avranno un ruolo fondamentale: solo un’azione congiunta e coordinata permetterà un funzionamento a regime che deve dare la possibilità alle attività economiche, da sempre linfa vitale della Laguna (portualità e pesca in primis) di continuare a svilupparsi negli anni. Parimenti, solo questa azione congiunta potrà tornare a rendere “programmata” (come per altro avvenuto sempre nella storia di Venezia) la manutenzione dei canali marittimi e dei bacini di evoluzione, evitando periodi di black out amministrativo come quello che abbiamo subito in questi ultimi anni; black out che solo in questi giorni, grazie all’azione del Commissario, è stato finalmente sbloccato, sul filo del rasoio del rischio fallimento per tante aziende del porto”.