Venezia: Royal Haskoning ottimizzerà il terminal
Royal Haskoning, la società di ingegneria olandese che ha vinto il bando di gara internazionale per l’ottimizzazione dell’intero progetto del porto offshore-onshore di Venezia, ha presentato all’Autorità Portuale il risultato delle analisi e delle simulazioni effettuate. Dopo la riprogettazione dei layout è emersa un’ottimizzazione delle performance dell’intero terminal (offshore e onshore), la creazione di un sistema più flessibile e la riduzione del 25% dei costi di investimento e di quelli operativi relativamente all’equipment.
La scelta di utilizzare equipment standard (gru e sistema di movimentazione dei container), già presenti sul mercato, ha consentito di ridurre notevolmente i costi.
“La progettazione integrata del terminal offshore ed onshore e del sistema di trasferimento nautico hanno consentito di ottenere performance che sono pari a quelle dei migliori terminal container del mondo”, spiegano dalla Royal Haskoning.
La chiave di volta dell’intero sistema sta proprio nell’aver creato una sorta di “nastro trasportatore continuo” – così lo definiscono gli esperti – tra il terminal in altura e quelli a terra (e viceversa) capace di eliminare i tempi morti nelle fasi di carico e scarico dei container e nel loro trasferimento a terra.
Il terminal sarà in grado di movimentare circa 1,04 milioni di container, dei 5 milioni di TEU, che gli esperti internazionali, stimano l’Alto Adriatico potrà movimentare entro il 2030. Il valore complessivo dell’opera, da realizzarsi in partenariato pubblico-privato, è stato ridotto di 750milioni di euro ed è oggi stimato in 2.1 miliardi di euro che comprendono i lavori civili, l’equipment e il terminal petrolifero del valore di 625 milioni di euro. Dell’investimento totale si ipotizza un contributo a carico dello Stato pari a circa 600 milioni di euro spalmabili in 5 anni ed erogabili solo a fronte di un investimento privato di pari o superiore entità.