Vts: la ‘security’ nella navigazione in mare
Anche il trasporto marittimo sotto i riflettori della security. Il convegno organizzato a Roma dalla Fondazione Icsa ha visto l’apporto dell’ammiraglio Ferdinando Lolli, del Corpo delle Capitanerie di Porto della Marina Militare. Come conseguenza dell’accresciuta domanda di trasporto via mare sia per le merci che per i passeggeri – e il connesso aumento di servizi da parte degli operatori del settore – è nato il sistema Vts (Vessel Traffic Management).
Si tratta di un grande sistema informativo integrato per il controllo del traffico marittimo, che permette lo scambio di informazioni tra nave e porto e tra gli utenti a terra come centri di controllo, operatori di bordo, operatori marittimi. Il Vts, strutturato su tre livelli gerarchici (centrale, regionale e locale), integra tre principali sottosistemi: il Vts vero e proprio, il Pmis (Port Management Information System) per la gestione dei porti e il Masm (Maritime Security Management) per la gestione della sicurezza. Tra i mezzi di rilevazione figurano satelliti, radar, radiogoniometri, telecamere a circuito chiuso; per la comunicazione si usano invece ricetrasmettitori e trasponder. L’insieme di questi strumenti consente di disporre in tempo reale di dati sull’entità e il tipo di traffico in navigazione, merci, passeggeri ed equipaggio, nonché i porti di partenze e di arrivo con i relativi orari. Un portale web dedicato consente di diffondere le informazioni pertinenti e non tutelate a tutti gli utenti esterni che ne richiedano l’utilizzo per le proprie finalità, siano essi pubbliche amministrazioni, enti o privati. Si genere così un flusso di informazioni che, nell’ottica della sicurezza, possono venire condivise da tutti i soggetti attori del processo produttivo. Il Vts si trova attualmente nella sua seconda fase di realizzazione; lo stanziamento ammonta oggi a 316 milioni di euro. Vincenzo Foti