Friultrasporti Industriali punta sull’intermodalità e sulle autostrade del mare
Friultrasporti Industriali, socio del raggruppamento europeo del trasporto e della logistica ASTRE, punta sull’intermodalità. L’azienda, che ha chiuso il 2016 con un fatturato consolidato di 44 milioni di euro, ha annunciato, infatti, di voler raddoppiare i flussi intermodali da e verso la penisola iberica entro il 2019 e progetta per l’anno successivo la quotazione in Borsa. Il fatturato è stimato in notevole crescita: l’obiettivo per quest’anno è quello di arrivare a 57 milioni di euro, che diventeranno 70 nel 2018 e 80 nel 2019, per poi arrivare a un raddoppio post-quotazione, andando a cogliere tutte le opportunità di crescita endogena ed esogena.
L’impresa, con sedi in Italia a Livorno e a Piombino in Toscana, a Basiliano in provincia di Udine, a Milano e Novi Ligure in provincia di Alessandria, in Spagna a Tarragona e imminente nuova sede a Valencia, ha stilato un business plan triennale sfidante che prevede, grazie a specifici investimenti nel segmento, di incrementare notevolmente le spedizioni da e per la penisola iberica e la Grecia. Il flusso dei viaggi è stimato in crescita graduale, per arrivare a quota 60 mila nel 2019 da e per la Spagna nel 2019, con aumento anche dei viaggi da e per la Grecia. Lo sviluppo dell’offerta intermodale dell’impresa è resa possibile dalla consolidata partnership con il Gruppo Grimaldi, che ormai vanta una copertura giornaliera di tutte le principali rotte mediterranee verso Spagna, Tunisia e Grecia, Malta, Sardegna, Sicilia, fino al Mar Baltico.
Friultrasporti Industriali S.r.l. ha fatto del trasporto intermodale la propria punta di diamante: tra i primi a credere nel collegamento via nave delle due sponde del Mediterraneo, l’azienda contribuisce in questo modo a decongestionare le vie di comunicazione terrestri, riducendo al minimo l’impatto ambientale e diminuendo i rischi connessi alla circolazione stradale tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Un’inclinazione per le autostrade del mare che si è concretizzata nell’ottobre dello scorso anno nella partecipazione all’ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) come uno dei 40 soci fondatori, e nell’attribuzione di un riconoscimento dell’impegno nella riduzione delle emissioni di CO2 nel dicembre 2015 a Parigi durante la quinta edizione della Notte dello Shortsea.
La quotazione in Borsa, prevista per il 2020, sarà il culmine di un processo di sviluppo e diversificazione che ha portato l’azienda a espandere la propria expertise anche al settore della logistica, con l’investimento su due terminal strategici del porto di Livorno: l’Intercontainers S.r.l., terminal retroportuale dedicato ai prodotti forestali, e il Reefer, 11 mila metri quadrati refrigerati per la movimentazione e lo stoccaggio di prodotti ortofrutticoli. L’azienda sta crescendo, infatti, nel segmento dei liquidi e prodotti alimentari, anche se più del 40% dei trasporti dell’azienda afferisce attualmente al settore chimico e siderurgico.
“Il processo di sviluppo e consolidamento della nostra azienda sta per raggiungere un traguardo ambizioso, ma alla nostra portata: abbiamo già cominciato il percorso verso la quotazione con i nostri consulenti e siamo lieti di poter annunciare una data per questa operazione – ha commentato Paolo Beltramini, presidente e amministratore delegato di Friultrasporti Industriali S.r.l. – Ci tengo a sottolineare che la quotazione avverrà tramite OPV, ma attraverso l’aumento del capitale e senza la cessione di quote da parte dei soci attuali. Siamo un’azienda italiana che, entro pochi anni, coronerà un sogno di sviluppo davvero notevole, lavorando a livello internazionale pur senza diventare una multinazionale. Siamo certi che questo potrà giovare non solo al nostro business, ma anche al Raggruppamento ASTRE, di cui abbiamo scelto di fare parte con grande convinzione”.