Stazioni ferroviarie d’Italia: a Napoli Centrale, principale scalo dell’Italia meridionale
Prosegue la rubrica dedicata alle stazioni ferroviarie d’Italia. Un appuntamento quindicinale che ci condurrà alla scoperta delle stazioni più importanti, più antiche o più suggestive del nostro Paese.
La stazione di Napoli Centrale fu costruita tra il 1861 e il 1866 dall’architetto Alvino, negli stessi anni in cui a Roma veniva realizzata quella di Termini. Le analogie tra le due opere sono evidenti ed entrambe, con la loro ricostruzione, furono arretrate di circa 250 metri, così da creare una sconfinata piazza frontale (nel capoluogo campano Piazza Garibaldi).
Con il suo tetto particolare a piramidi, è il principale scalo ferroviario dell’Italia meridionale con un traffico passeggeri di circa 50 milioni all’anno, dovuto anche alla crescita dell’Alta Velocità. Nell’atrio è stata costruita un’area servizi chiamata “Diamante” per la sua particolare forma, mentre le grandi vetrate hanno aumentato la luminosità all’interno degli spazi; è presente anche un’area di 2500 mq dedicata allo shopping.
Ovviamente nel 1866 non era così! Inizialmente era costituita da soli 6 binari (adesso ne ha 23) e da tre padiglioni principali circondati da un giardino all’interno del quale vi era la fontana della Sirena. Al lato dell’edificio centrale, nei decenni successivi, fu realizzato l’ulteriore scalo di Napoli Piazza Garibaldi, a servizio della linea metropolitana Pozzuoli-Gianturco e dei treni che attraversavano il passante di Napoli; questa fermata esiste ancora ma si trova nel sottosuolo ed è collegata con un accesso diretto alla stazione centrale. Allora il traffico dei treni era regolato da due enormi orologi collocati in posizione centrale, uno rivolto verso i binari, l’altro verso la piazza; il primo venne distrutto dai bombardamenti della guerra, il secondo venne prima sostituito con uno più moderno a sfondo nero a cifre arabe e poi eliminato con la costruzione della nuova stazione nel 1960.
La vocazione storica della stazione
La storia della ferrovia italiana è strettamente legata a Napoli e alle sue tratte ferroviarie; nel 1839 infatti venne realizzata la prima linea d’Italia che univa il capoluogo campano a Portici.
Per rimanere sul tema storico, ogni anno viene effettuato il Pietrarsa Express, un treno composto da carrozze anni 30 che da Napoli ha come destinazione il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Ogni 2 giugno alle 11:30 invece, in contemporanea con le principali stazioni d’Italia, squillano le trombe e rullano i tamburi delle fanfare e delle bande dell’Esercito Italiano; questo per commemorare la Festa della Repubblica proprio in quei luoghi, come i grandi scali ferroviari, che per importanza logistica hanno svolto un ruolo fondamentale nella gigantesca opera di ricostruzione, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.
A Napoli Centrale c’è anche il progetto dei “pianoforti condivisi”; Grandi Stazioni ha donato questo strumento a chi ha voglia di suonarlo liberamente e anche per coloro che passando di lì in attesa del proprio treno possono ascoltare e cantare le improvvisate sessioni musicali.