Stazioni ferroviarie d’Italia: Treviso, uno snodo strategico
Prosegue la rubrica dedicata alle stazioni ferroviarie d’Italia. Un appuntamento quindicinale che ci condurrà alla scoperta delle stazioni più importanti, più antiche o più suggestive del nostro Paese.
Uno snodo strategico importante per molte tratte ferroviarie
Nata a metà del 1800 in una zona all’epoca paludosa, la stazione di Treviso è situata sulla Venezia – Udine ed è capolinea delle linee per Montebelluna, Vicenza e Portogruaro. Venne denominata “Centrale” per distinguerla sia dall’impianto di smistamento “Scalo Motta”, che prende il nome dal vicino bivio Motta, sia da Porta Santi Quaranta.
Treviso divenne uno snodo strategico importante per servire molte tratte ferroviarie compresa quella per Ostiglia; quest’ultima, completata solo poco prima della seconda guerra mondiale, aveva lo scopo principalmente strategico e militare di agevolare lo spostamento di truppe contro l’impero austro-ungarico, ma venne distrutta dai bombardamenti alleati. Dopo questi attacchi aerei degli anni 1944 e 1945 la linea fu definitivamente dimessa diventando una delle ciclovie più belle d’Italia.
Treviso dista 30 chilometri da Venezia, città difficilmente accessibile in auto; ecco che il treno viene valorizzato ancor di più e molti trevigiani si spostano con questo mezzo per raggiungerla. La stazione è posizionata a poche centinaia di metri dal centro storico che si può raggiungere tranquillamente a piedi, mentre nella parte posteriore ci sono i quartieri di San Zeno-San Lazzaro.
Dispone di 9 binari ed è anche dotata di una deposito locomotive e di alcuni binari tronchi per la sosta del materiale passeggeri momentaneamente non utilizzato. Dai binari 1 e 2 solitamente partono e arrivano i treni per Montebelluna, dal 5, 6 quelli per Venezia o Udine,dal 3 e 4 quelli per Castelfranco, mentre dal 7 quello per Oderzo. Gli scali merci sono due: uno si trova poco oltre la stazione in direzione di Udine (Treviso Scalo Motta), senza binari passanti ma con diversi binari tronchi e un piccolo fabbricato sede dell’ex ufficio movimento, il secondo riutilizza il piazzale merci e il magazzino merci dell’ex stazione di Treviso Porta Santi Quaranta (attualmente inglobata in quella di Treviso Centrale).
È ancora presente la colonna idraulica ed il vecchio magazzino merci, edificio molto elegante nelle finiture nonostante la destinazione d’uso, e con parte del binario coperto; esiste ancora il binario d’accesso al magazzino e addirittura il ponte della pesa orfana però del casotto. Attualmente manca il piano di carico, i relativi gradini d’accesso e la sagoma limite.
Verso una rivoluzione della mobilità non solo ferroviaria
Durante la guerra la stazione di Treviso venne colpita duramente. Lo scopo degli americani, doveva essere distruggere lo scalo ferroviario per interrompere i rifornimenti dalla Germania e dall’Austria verso i difficili fronti di Cassino e Anzio: verso la fine degli anni 50 partì la ricostruzione dell’edificio che è attualmente lo stesso. Le Ferrovie dello Stato stanno investendo per trasformarla in una nuova stazione con un progetto di riqualificazione importante dell’edificio, del piazzale Duca d’Aosta e che porterà nuovi servizi e una rivoluzione della mobilità non solo ferroviaria.