Assofer: treni merci verso il binario morto
Dal 1° aprile carri sempre più sicuri in Europa e sempre più fermi in Italia. Mentre le società europeo varano la campagna straordinaria di controlli di sicurezza sui vagoni, in Italia le merci scompaiono dai binari. A lanciare l’allarme è Assofer, l’Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali.
Sulla rete italiana non si potranno più trasportare merci pericolose a traffico diffuso (cioè per mezzo di un singolo carro in composizione a un determinato convoglio) ma solo a treno completo. Stessa cosa per le merci non pericolose, nonostante i pochi scali ancora aperti siano atti al traffico diffuso. Per non parlare dell’aumento dei costi.
Insomma, più si cerca di evidenziare i vantaggi del trasporto merci su rotaia (vedi Mercintreno), più i governi, rileva Assofer, brillano per “l’assoluta mancanza di una politica ferroviaria delle merci” e appaiono “inesorabilmente subalterni ai piani industriali Fs unicamente votati all’alta velocità passeggeri”.
Al contrario di quello europeo, il sistema ferroviario merci italiano è allo sbando. Se Trenitalia continua a ritenere i convogli merci poco interessanti e ancor meno remunerativi (molti scali sono stati chiusi in Sicilia e in Calabria, dove persino Villa San Giovanni ha i giorni contati), Rfi non investe nella rete tradizionale per adeguarla alle merci.
Ecco dunque la provocazione di Assofer, tra l’altro insoddisfatta circa l’inchiesta su Viareggio: dirottare i fondi destinati all’Alta Velocità sul miglioramento in sicurezza della rete esistente.