Bando macchinisti Mercitalia Rail: Laguzzi (Fercargo) critico verso i sindacati
Sono arrivate le precisazioni di FerCargo in risposta alle recenti dichiarazioni di alcune organizzazioni sindacali riguardo al bando per assunzione di macchinisti esperti da parte dell’impresa ferroviaria Mercitalia Rail, la nuova impresa ferroviaria dedicata al cargo e parte della divisione Mercitalia Logistics del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. In questi ultimi mesi, infatti, erano sorte critiche rispetto alle modalità di assunzione di macchinisti esperti contenute nel bando.
“Innanzitutto – dichiara il presidente Laguzzi – FerCargo non è un’associazione datoriale, come dichiarato dalla Cisl, e proprio per questo motivo gli aderenti applicano Contratti Collettivi nazionali, vigenti, previsti ex lege con riferimento alle associazioni datoriali preposte e sottoscritti dalle stesse organizzazioni sindacali, che ora ne contestano l’applicazione da parte delle imprese ferroviarie. Per questo motivo non esiste alcun trattamento normativo ed economico sfavorevole per i propri dipendenti”.
Il presidente ha poi ricordato che le imprese aderenti in FerCargo, “associazione di rappresentanza istituzionale a tutela di interessi legittimi garantiti a livello costituzionale” occupano oggi circa 2000 addetti diretti, nel 2008 gli occupati erano 400. Questa performance di crescita, ha portato le nuove imprese ferroviarie del settore merci a rappresentare oggi in Italia circa il 45% del mercato, “ma soprattutto ha evitato l’estinzione di un settore, fondamentale per la logistica di un paese moderno e competitivo a livello industriale, nel quale l’operatore ex monopolista, alla luce dei risultati e dei numeri ormai pubblici e noti agli addetti ai lavori, ha fallito – ha puntualizzato Laguzzi -. Le ragioni di questo fallimento non sono competenza e problema di FerCargo, ma le ragioni del successo delle imprese aderenti in FerCargo sì. Per questo motivo, si può ritenere che un elemento non trascurabile del successo delle imprese aderenti in FerCargo è il non utilizzo del Contratto Collettivo per le Attività Ferroviarie, caratterizzato da disposizioni e norme, che producono solo inefficienza e mancata competitività per le imprese che lo applicano. Si tratta di un contratto aziendale tipico di un contesto di mercato a regime di monopolio, quindi anacronistico oltreché inadeguato, e soprattutto non applicabile ‘erga omnes’ ad altri operatori del mercato. Le norme contenute nello stesso, sicuramente hanno influito nelle performance negative registrate negli ultimi anni dall’operatore ex monopolista, in quanto hanno prodotto una serie di ‘diritti-privilegi’ ad uso esclusivo solo dei lavoratori ferroviari che applicano il contratto delle attività ferroviarie. In base a queste regole, infatti, la differenza di costi con altri contratti collettivi raggiunge il 50% sul costo del lavoro, in particolare per produrre lo stesso numero di km, un’impresa ferroviaria che lo applica ha bisogno del 30% di personale in più”.
In merito alla polemica da parte di alcune organizzazioni sindacali verso la contestazione da parte di FerCargo sulle modalità di ricerca e assunzione di Macchinisti Esperti da parte di Mercitalia Rail, Laguzzi ha criticato il comportamento dei sindacati, ritenendolo dannoso nei confronti delle imprese: “Difendono una scelta che produce saldo zero in termini di occupazione e rischia di mettere in crisi imprese giovani, virtuose e che stanno mantenendo in vita un settore fondamentale per la logistica, onorando tutte le azioni positive messe in campo dai recenti Governi, che risultano epocali per il comparto ferroviario delle merci”.
“Tutte le IF aderenti FerCargo – ha concluso Laguzzi – stanno formando e assumendo giovani di questo paese, e i numeri sono anche rilevanti, tutti ragazzi disoccupati o inoccupati, è indispensabile che lo stesso percorso lo svolga anche Mercitalia Rail, al fine di aumentare la forza lavoro nel mercato, indispensabile per produrre più treni ed aumentare la quota modale del trasporto ferroviario merci, indirizzo molto chiaro del Ministero dei Trasporti da due anni a questa parte”.