Calabria, ‘pizzo’ per le pulizie sui treni
Dai 20 ai 25mila euro di ‘pizzo’ al mese. Tanto facevano pagare gli esponenti della cosca mafiosa Tegano di Reggio Calabria alla New Labor, impresa lombarda titolare dei servizi di pulizia e manutenzione sui treni. Non solo: stabilivano assunzioni e licenziamenti, intervenendo anche sui finanziamenti pubblici e sugli accordi sindacali. Ad essere assunti erano, ovviamente, uomini della cosca, che venovano regolarmente messi a libro paga, intascando lo stipendio senza fare alcun che.
E’ quanto emerge dall’operazione ‘Agathos’, condotta dalla Polizia di Reggio, che ha portato al fermo di cinque persone appartenenti alla famiglia Tegano di Archi, popoloso quartiere a nord di Reggio. Nel corso dell’inchiesta è comparso anche il nome di Antonio Barillà, dirigente sindacale di Trenitalia, ritenuto responsabile di estorsione: avrebbe costretto i dirigenti dell’impresa a versare ogni mese una tangente non inferiore a 1.800 euro.
La New Labor si occupa, in particolare, della pulizia e della piccola manutenzione dei vagoni ferroviari nelle zone ricovero della stazione Centrale di Reggio, dove ogni treno viene (o dovrebbe venire) riassettato e ripulito prima di attestarsi al binario di partenza. Ma i dipendenti assunti erano persone in odore di ‘ndrangheta, che occupavano solo il posto senza lavorare, prendendo comunque lo stipendio, e assicurando la ‘tranquillità’ in cambio di favori vari. Dale intercettazioni della polizia pare che la New Labor pagasse il pizzo anche a Roma e in Puglia, dove si era aggiudicata altri appalti pubblici. Vincenzo Foti