Fermerci plaude agli investimenti sull’infrastruttura ferroviaria ma chiede sostegni per gli operatori
Si è tenuta l’audizione presso la IX Commissione Trasporti della Camera. Su invito dell’onorevole Deidda vi ha preso parte FerMerci. Il confronto riguardava l’esame dei Contratti di programma stipulati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con la società Rete Ferroviaria Italiana SpA per il periodo regolatorio 2022-2026 – sia per la parte servizi che per quella degli investimenti.
Dall’audizione è emersa la necessità di aumentare lo spostamento degli investimenti verso l’intermodalità e, nel mentre si realizzano le nuove opere, sostenere gli operatori del settore che dovranno affrontare ritardi, interruzioni del servizio e perdite economiche.
Nel contratto di programma sono previsti una serie di interventi infrastrutturali e tecnologici da parte di Rfi che adegueranno la rete italiana, previsti dal PNRR e dal regolamento Eu sui corridoi ferroviari merci della rete TEN-T.
La rete TEN-T mira a creare uno spazio unico europeo dei trasporti basato su un’unica rete transeuropea completa, integrata e multimodale tra trasporto terrestre, marittimo e aereo, che comprenda e colleghi tutti gli stati membri dell’UE in maniera intermodale ed interoperabile. Tra gli obiettivi, oltre ad una libera circolazione delle merci e dei passeggeri all’interno dell’Unione europea, anche la decarbonizzazione dei trasporti e un ruolo attivo dell’UE nella lotta globale ai cambiamenti climatici.
“In Italia il settore del trasporto ferroviario delle merci, – ha sostenuto Giuseppe Rizzi, direttore generale di FerMerci – registra ancora una quota modale più bassa della media e l’ integrazione intermodale con i sistemi portuali ed i sistemi terminalistici terrestri non è sufficientemente sviluppata”.
I sostegni alle imprese
Proprio per questi motivi secondo FerMerci sarà imprescindibile istituire un indennizzo a favore delle imprese del settore per compensare le mancate prestazioni di esercizio derivanti da deviazioni, cancellazioni ed interruzione della rete che saranno inevitabili fino al completamento dei lavori.
Tra gli incentivi da riproporre il “ferrobonus” che va reso strutturale e aumentato, così come andrebbe aumentato l’attuale incentivo per l’installazione a bordo dei treni del sistema ERTMS. Entrambi, inoltre, necessitano di essere “sburocratizzati” per rendere più facile ottenerli.
Il Ferrobonus è un incentivo all’uso del trasporto intermodale e del trasporto trasbordato da e verso nodi logistici ed interporti italiani, rivolto alle imprese committenti di servizi ferroviari ed agli operatori multimodali ferroviari.
L’European Rail Traffic Management System/European Train Control System consente ai treni dei diversi paesi di circolare senza soluzione di continuità su tutte le linee europee che ne sono dotate ed è capace di garantire la circolazione in sicurezza con l’adozione di funzionalità e tecnologie all’avanguardia. Attualmente in Italia è installato su 878 chilometri di rete ad alta velocità/capacità.