Ferrovie: 7 defibrillatori nelle stazioni di Veneto e Trentino Alto Adige
Sette defibrillatori DAE nelle stazioni ferroviarie in Veneto e Trentino Alto Adige: due dispositivi andranno a Venezia Mestre, gli altri a Bolzano, Padova, Venezia S. Lucia, Verona e Vicenza.
E’ il frutto della sinergia che ha visto in campo a livello nazionale l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF), il Servizio di Polizia Ferroviaria della Polizia di Stato (POLFER) e l’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) con la prima distribuzione strutturata di defibrillatori al di fuori delle strutture sanitarie: dallo scorso dicembre sono stati consegnati 60 dispositivi nelle maggiori stazioni ferroviarie in tutta Italia.
Il progetto, interamente finanziato dall’ANSF, prevede anche la formazione, a cura dei medici di ANMCO, degli agenti Polfer chiamati ad utilizzare i dispositivi. Una stretta collaborazione e un’attenta organizzazione che vede i partner del progetto, ognuno seguendo il proprio fine istituzionale, al servizio della collettività.
Nelle due regioni, sono stati istruiti 69 operatori Polfer che hanno seguito i corsi a Venezia, Verona e Trento, terminati lo scorso 1° aprile. Si è trattato di formazione del tipo BLS-D (Basic Life Support-Defibrillation), cioè tecniche di rianimazione cardiopolmonare completate con l’utilizzo del defibrillatore automatico esterno (DAE) e con manovre anti-soffocamento.
I corsi hanno rispettato lo standard didattico ANMCO-AHA (American HeartAssociation), utilizzando come supporto didattico-pratico lo stesso tipo di defibrillatore HS1 in dotazione operativa. La formazione è stata condotta sotto la direzione e l’intervento didattico della Dott.ssa Silvana Boni. Ogni corso ha avuto la durata di sei ore. Un training che ha dato i propri frutti.
Nei giorni scorsi, il personale Polfer che aveva partecipato ai corsi, in servizio alla stazione di Mestre, ha salvato la vita a un turista filippino di 53 anni in arresto cardiaco. L’evento si è verificato sul marciapiede del binario 1. I primi a soccorrerlo sono stati gli agenti della Polfer che hanno utilizzato il defibrillatore in attesa dell’intervento del 118. L’uso dell’apparecchio è risultato necessario per la sopravvivenza dell’uomo: la tempestività e l’efficacia dell’azione sono stati fondamentali per tenere in vita il malcapitato.