Ferrovie: Camanzi (ART), valutare separazione tra RFI e Trenitalia
“Ci occupiamo di due grandi questioni: diritti dei soggetti trasportati, qualità dei servizi di trasporto e ambiti di servizio pubblico e funzionamento del mercato delle imprese che erogano tali servizi o che gestiscono le infrastrutture necessarie a erogare i servizi medesimi”. Lo ha spiegato Andrea Camanzi, presidente dell’ Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART).
Camanzi ha sottolineato come “con la creazione dell’Autorità dei Trasporti la politica si è per così dire ‘autoriformata’. Governo e Parlamento hanno fortemente voluto la nascita di un regolatore economico indipendente, perché hanno inteso separare gli atti che competono alle Amministrazioni (tipicamente i Ministeri) da quelli che devono essere oggetto di un attento bilanciamento fra gli interessi delle parti. Un bilanciamento che non può che essere fatto da un soggetto terzo, qual è appunto l’Autorità dei trasporti. Gli interessi delle parti sono quelli del soggetto concedente, degli azionisti e dei proprietari, interessi che a loro volta devono essere bilanciati con quelli di chi usa i sistemi di trasporto, cioè i cittadini, le imprese e i professionisti del trasporto. D’altronde – ha continuato il presidente dell’ART- se Governo e Parlamento avessero ritenuto gli organismi esistenti adeguati alle funzioni citate, non avrebbero sentito il bisogno di costituire l’Autorità di regolazione dei Trasporti. Beninteso, non spetta a noi decidere in merito, ad esempio, alla costruzione o meno di una terza corsia autostradale. L’ART non si sostituisce alle scelte ‘politiche’. L’Autorità dei Trasporti deve fornire una cornice di regolazione economica generale a scelte politiche ‘date’ con criteri oggettivi tali da tutelare ed equilibrare gli interessi citati. L’autorità – ha sottolineato Camanzi – non sarà finanziata con soldi pubblici ma sarà completamente finanziata dagli stessi soggetti regolati, attraverso un contributo percentuale calcolato sul loro fatturato. Ci stiamo avvalendo di un contributo pubblico solo in questa fase iniziale, pari a 1,5 mln di euro nel 2013 e a 2,5 mln di euro nel 2014, per permettere all’ART, partita da zero, di raggiungere la sua completa capacità di autofinanziamento. Contiamo di essere pienamente autosufficienti a partire da maggio-giugno 2104. Il tema della separazione tra RFI e Trenitalia è ricorrente – ha concluso Camanzi – anche se occorre dire che strutturalmente esse già sono separate. Ciò di cui ci dobbiamo preoccupare, e ce ne siamo occupati da subito come dimostra l’avvio dell’indagine conoscitiva avviata sul settore ferroviario, è il grado e il livello di separazione attuale, affinché tale livello sia coerente con le regole comunitarie e garantisca una piena ed effettiva concorrenza. In questo ambito s’inseriscono appunto le due delibere della scorsa settimana per l’avvio immediato di due indagini conoscitive: una sull’accesso alle infrastrutture e l’altra sui servizi di trasporto, per verificare se il livello di separazione attuale sia sufficiente o non si debba procedere ad un livello di separazione superiore”.