Ferrovie: da febbraio in Liguria meno treni e più cari
Tariffe più care ma meno treni in Liguria. Dal mese di febbraio i biglietti di Trenitalia costeranno il 25% in più, mentre il prezzo degli abbonamenti aumenterà del 15%, ma i rincari, accusa il sindacato Orsa, saranno accompagnati dal taglio di 70 convogli, con grave danno alla mobilità dei cittadini (per dirne una, sarà impossibile muoversi in treno di sera). Rispetto alle altre regioni del centro-nord, la Liguria è quella che da tempo investe di meno sul trasporto ferroviario: solo lo 0,12% del bilancio contro lo 0,27% della Lombardia e lo 0,56% della Toscana. Come se non bastasse, rincara l’Orsa, la Liguria è stata anche quella che meno si è impegnata per evitare i tagli al servizio. Dal 2000 a oggi i tempi di percorrenza dei treni in Liguria sono aumentati in alcune tratte di circa il 10%. Questo ha comportato, oltre a notevoli disagi per l’utenza, anche oneri finanziari maggiori per la regione. Se questi tempi venissero riportati agli orari di dieci anni fa, si potrebbero invece risparmiare quasi 6 milioni di euro. Ad aggravare il quadro, è che a fronte di tagli dei treni non è stata prospettata alcuna proposta di riorganizzazione del servizio: non si parla di provvedimenti sugli orari, nè sulle fermate per compensare i disagi. Né è stata ipotizzata l’introduzione di servizi sostitutivi.
In conclusione, l’Orsa chiede alla Regione Liguria il reperimento di risorse aggiuntive, l’attuazione di un serio programma di efficientamento del servizio ferroviario e la redazione del Piano Regionale dei Trasporti previsto dal decreto legislativo 422/97 (“decreto Burlando”), definendo il servizio minimo garantito e pianificando una corrispondente adeguata copertura finanziaria. Il sindacato chiede inoltre il congelamento dei tagli, insieme a una verifica degli orari dei treni non solo nelle fasce serali e il sabato, ma anche nelle ore di punta.