Ferrovie: intesa Friuli Venezia Giulia-Rfi per 2,6 miliardi di euro
Migliorare gli standard di qualità, puntualità e regolarità del servizio ferroviario, oltre a una maggiore accessibilità delle stazioni e allo sviluppo di un autentico trasporto intermodale. Lo prevede il Protocollo d’intesa per lo sviluppo dei servizi ferroviari in Friuli Venezia Giulia, siglato a Roma dalla presidente della Regione Debora Serracchiani e dall’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile. L’investimento economico complessivo relativo agli interventi inseriti nel Protocollo è pari a 2,6 miliardi di euro, di cui 413 milioni già finanziati.
L’intervento principale è la velocizzazione dell’attuale linea Venezia Mestre-Trieste, i cui interventi propedeutici saranno conclusi nel 2018 e che avranno immediato effetto sul traffico ferroviario. L’intervento successivo, che assicurerà risultati significativi in termini di velocizzazione, riguarderà tra l’altro la realizzazione di un nuovo sistema di distanziamento in sicurezza dei treni e la soppressione dei passaggi a livello.
Importanti interventi previsti nei prossimi anni anche nell’ambito del trasporto delle merci tra i quali il potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio per l’incremento delle prestazioni del traffico merci, già finanziato per 60 milioni di euro, e l’adeguamento a 750 metri dei moduli di sosta e precedenza delle stazioni di Palmanova, Monfalcone e Gorizia.
Saranno realizzate anche varianti al tracciato. A conclusione di tutti i lavori, si potrà viaggiare in poco più di un’ora tra Venezia Mestre e Trieste. L’investimento economico complessivo della velocizzazione è di 1,8 miliardi di euro. Dal prossimo anno, il 2017, sono programmati gli interventi che consentiranno la riattivazione, per fasi, del traffico ferroviario sulla linea Sacile-Gemona. Con la firma del protocollo Regione Friuli Venezia Giulia e Rete Ferroviaria Italiana hanno anche condiviso misure e interventi volti al miglioramento dell’attrattività dei servizi di trasporto pubblico locale, in termini di intermodalità, ovvero lo scambio treno, bus, auto, bicicletta, e rendendo più accessibili le stazioni, in particolare per le persone a ridotta mobilità, eliminando le barriere architettoniche.
Con il Protocollo d’intesa Regione e RFI hanno inoltre definito un percorso per la messa a disposizione di aree scoperte, edifici e altre infrastrutture di proprietà di RFI, non più utilizzate per l’esercizio ferroviario, così da favorire la realizzazione dei Centri di interscambio modale regionali previsti dalla Pianificazione regionale di settore. Tale previsione consentirà di sbloccare risorse regionali a favore dell’intermodalità già a disposizione degli Enti locali e di procedere alla realizzazione del programma di Centri intermodali di secondo livello a partire da quelli di Cervignano del Friuli e Cormons, assicurando una connessione diretta tra servizi ferroviari e automobilistici e un razionale utilizzo delle risorse disponibili.
Altri interventi di rilievo che saranno attuati nei prossimi anni riguardano l’adeguamento del nodo di Udine e il raddoppio della linea Udine Palmanova-Cervignano, intervento per il quale è in corso la progettazione preliminare.