Ferrovie, Moretti: no fondi, no treni pendolari
Ammontano a circa 1,5 miliardi i trasferimenti mancanti attualmente al trasporto ferroviario regionale. Senza i quali, a partire dal 2012, non sarà possibile garantire il servizio. È la denuncia partita ieri, a margine di un convegno organizzato dall’università Roma Tre in materia di liberalizzazione dei servizi ferroviari, dall’amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti.
«Pare – ha spiegato Moretti – che nella legge di stabilitá non vi sia alcun provvedimento per il trasporto ferroviario regionale. Pare che manchino ancora all’appello 1,5 miliardi di euro». Il maxiemendamento, quindi, non compenserà i pesantissimi tagli della Finanziaria, riducendo di parecchio le risorse a disposizione delle Regioni: attualmente i trasferimenti valgono circa 2 miliardi. Senza questi soldi, ha aggiunto il capo di Fs, «dal primo gennaio prossimo non abbiamo nemmeno i soldi per pagare gli stipendi». Per questo «richiederemo ancora alle Regioni se hanno la copertura». Questa situazione potrebbe impattare anche sulla gara indetta dalle Fs per l’acquisto di nuovi treni regionali. «Se le Regioni non sono in grado – ha detto ancora Moretti – di onorare i contratti, la gara non può andare avanti».
Durante l’incontro si è parlato, però, soprattutto di liberalizzazioni. Secondo Moretti è poco pragmatico l’atteggiamento della Commissione europea, che parla solo di separazione della rete senza guardare a un tema centrale per le imprese: «Se vogliamo la liberalizzazione non può esserci più una libera interpretazione da parte di ogni singolo Paese. Ci vogliono standard identici per tutto il comparto Ue; serve lo stesso sistema di emissione di certificati di sicurezza e licenze e una standardizzazione del materiale rotabile, regole d’accesso uguali per tutti, regolatori uguali per tutti, coordinati da un regolatore europeo». Come, tra l’altro, avviene per altre modalità di trasporto. Un approccio sul quale c’è coincidenza di vedute con l’amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone. «Sono d’accordo – ha spiegato –: serve uniformità delle regole a livello europeo». Mentre sulla separazione si può aspettare: «Quello della separazione – ha concluso Sciarrone – è un tema difficile, ha molte complicazioni e vincoli. Non penso che possa essere fatto domani. A lungo termine sarà fatto, ma ci vorrà tempo e cautela».