Ferrovie regionali: Asstra chiede più risorse e sicurezza
”25 imprese ferroviarie e/o gestori dell’infrastruttura che svolgono la propria attività principale in contesti regionali definiti. Con un’estensione complessiva dell’infrastruttura ferroviaria di circa 3.655 km. Dei 3.655 km complessivi, circa 2.238 km si sviluppano nelle Regioni dell’Italia Meridionale e Insulare, circa 2.000 km costituiscono la rete interconnessa a quella di RFI, mentre i rimanenti compongono la cosiddetta rete isolata”
Questo l’incipit di Massimo Roncucci, presidente di Asstra, nell’audizione in Commissione Trasporti sul decreto di recepimento della parte finale del IV Pacchetto ferroviario, per focalizzare il contesto industriale interessato dalla normativa comunitaria e la situazione del settore ferroviario regionale rappresentato da ASSTRA
“Delle 12 linee interconnesse tre hanno l’autorizzazione sulla sicurezza, le altre sono in procinto di ottenerla. Sono state stanziate delle risorse importanti per la messa in sicurezza della rete, ma non sono sufficienti se si guarda la situazione a 360 gradi come ad esempio i passaggi a livello che richiedono ingenti interventi. C’è preoccupazione per la situazione delle reti isolate che hanno un quadro normativo ancora in fase di definizione. L’obiettivo per tutte queste reti è un allineamento agli standard di sicurezza tenendo conto delle caratteristiche della rete e della capacità dell’infrastruttura, perché non ci può essere una sicurezza ferroviaria di categoria A e una di categoria B. Ma gli adeguamenti tecnologici e infrastrutturali che le reti regionali stanno attuando, ha sottolineato Roncucci , molto spesso in tempi record e anche anticipando le risorse statali arrivate con un anno di ritardo, richiedono finanziamenti pubblici e tempistica adeguati per non trasformare la messa in sicurezza di circa 3000 km di linea in una insensata corsa a ostacoli”
Sul decreto di recepimento della direttiva europea, Roncucci ha espresso un giudizio positivo presentando tre emendamenti che non stravolgono l’impianto, ma che chiariscono alcune parti del decreto.