Ferrovie regionali: l’Antitrust contro FS
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha riscontrato criticità concorrenziali nell’assetto del trasporto pubblico ferroviario regionale e incompatibilità con la normativa Ue rispetto all’operazione di cessione della proprietà di Ferrovie del Sud Est S.r.l. al gruppo Ferrovie dello Stato. L’Autorità ha inviato la segnalazione a Governo, Parlamento e Conferenza delle Regioni.
In primo luogo l’AGCM prende in esame l’assetto quasi monopolistico del mercato del trasporto pubblico ferroviario caratterizzato, evidenzia l’Autorità, da “bassi livelli di efficienza del servizio”, specie se paragonato ad altri segmenti del settore ferroviario, in particolare l’alta velocità, esposti alla pressione competitiva. L’Antitrust evidenzia come Trenitalia S.p.A. gestisca attraverso affidamenti diretti la quasi totalità dei servizi d trasporto pubblico ferroviario regionale, con eccezione dei soli servizi gestiti dalle ferrovie locali “ex concesse”. Inoltre, rileva l’Autorità, quasi tutti i contratti di sevizio affidati direttamente a Trenitalia sono scaduti a dicembre del 2014 e attualmente gestiti in regime di proroga, in previsione del rinnovo dell’affidamento diretto.
L’AGCM ha reso noto che Trenitalia sta proponendo ad alcune regioni un nuovo contratto di affidamento di durata decennale, prorogabile per ulteriori 5 anni, impegnandosi a garantire un rinnovo quasi totale del parco rotabile e un servizio di manutenzione full service. A parere dell’Autorità la proposta, se accolta dalle Regioni, determinerebbe un rinvio dell’espletamento delle gare per l’aggiudicazione dei servizi di TPL ferroviario almeno fino al 2032. Ma il mancato ricorso “costituisce uno dei principali motivi del deficit di efficienza e qualità dei servizi ferroviari regionali, nonché uno dei principali ostacoli alla minimizzazione dei sussidi pubblici riconosciuti al gestore del servizio”. L’Autorità, quindi, chiede a Parlamento, Governo e Regioni interventi utili per accelerare lo svolgimento delle gare per l’affidamento dei servizi ferroviari regionali.
Altra questione esaminata dall’Autorità è quella relativa al futuro di Ferrovie del Sud Est, società interamente controllata dal Ministero dei Trasporti che ha recentemente subito un commissariamento. L’Antitrust ricorda che le quote societarie di tale azienda sono in procinto di essere cedute alle Ferrovie dello Stato, attraverso un’operazione che, nei modi in cui si sta delineando potrebbe attribuire al gruppo Ferrovie dello Stato “indebiti vantaggi con riguardo alla futura assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale in Puglia, sia su gomma (in scadenza nel 2018) sia su ferro (in scadenza nel 2021)”.
L’operazione di trasferimento prevede che l’acquisto dell’intero capitale sociale avvenga a titolo gratuito e che l’impresa acquirente si faccia carico del debito esistente (circa 130 milioni di euro al netto del contributo di 70 milioni di euro garantito dallo Stato), oltre ad impegnarsi a predisporre un piano industriale di rilancio. Per l’Autorità si tratta di un’operazione che non garantisce il perseguimento di obiettivi di efficientamento della gestione, miglioramento della qualità dei servizi e minimizzazione dei costi e che presenta profili di incompatibilità con la normativa europea in materia di aiuti di stato.
L’Antitrust ha evidenziato che lo stanziamento possa rappresentare un “indebito vantaggio” per l’impresa beneficiaria e incidere sulla concorrenza all’interno del mercato europeo. La misura, segnala l’Autorità, avrebbe dovuto essere preventivamente notificata alla Commissione europea affinché ne fosse valutata la compatibilità con le regole del mercato interno. Inoltre, rileva l’AGCM, “diversamente da quanto sostenuto nel decreto in un apposito considerato, la Gestione Commissariale non sembra aver seguito una procedura di consultazione del mercato aperta e competitiva per la selezione dell’acquirente”.