Finanziaria: possibili aumenti sui treni regionali
Dal 15 al 35 per cento con ricadute dagli 80 ai 380 euro l’anno per ciascun pendolare. Sarebbe questa, secondo le associazioni di consumatori, l’entità dei prossimi aumento per i treni regionali conseguenti al maxi-emendamento della Finanziaria. La norma stabilisce che i fondi già previsti per ferrovie e trasporto pubblico locale vanno destinati “al sostentamento dei costi per il materiale rotabile nelle Regioni a statuto ordinario”, quindi alle infrastrutture ferroviarie locali. Tra i criteri per l’assegnazione,anche quello relativo ad aumenti tariffari negli esercizi 2010 e 2011, da cui risulti l’incremento del rapporto tra ricavi da traffico e da corrispettivi.
“Si tratta dell’ennesimo effetto negativo di questa finanziaria che, come avevamo previsto, si abbatterà sui cittadini sottoforma di aumenti, taglio e peggioramento della qualità dei servizi” protestano Adusbef, Federconsumatori e Movimento Consumatori. “In un momento di crisi come quello che il Paese, e soprattutto le famiglie, stanno attraversando, non ci potrebbe essere strategia più iniqua e sbagliata.”
Se da un lato i rincari dei treni alleggeriscono le tasche dei pendolari, dall’altro possono anche appesantire l’aria. E non solo per i venti di protesta ma anche per i danni all’ambiente, dal momento che i maggiori costi del servizio pubblico provocano puntuali sterzate verso il mezzo privato.
Vincenzo Foti