Focus: l’accessibilità ferroviaria del Sud Italia
Il rafforzamento delle infrastrutture nel Sud è uno degli assi strategici per il rilancio della sua economia. Un’efficiente rete di trasporti può esaltare quel ruolo di cerniera che il Mezzogiorno può e dovrebbe svolgere nel Mediterraneo, in virtù di una posizione geografica invidiabile, per aumentare e velocizzare pure gli scambi interni al Paese. Il turismo mondiale è in forte espansione e si stima che possa triplicarsi entro il 2020. Un movimento di persone imponente, che solo in parte è stato rallentato dalla crisi economica in atto e che va comunque intercettato lavorando sulla promozione e sulla mobilità. Secondo i dati forniti da Dps e Istat nel 2009, il Nord attiva oltre la metà della domanda di mobilità nazionale (52% circa), con un rapporto di viaggi per ogni residente pari a 2,4. Il Sud , al contrario, attiva meno del 20% dei viaggi totali, con un rapporto per abitante pari a 1,5 e attrae più viaggi (32% circa) rispetto a quanti ne attiva, per la sua vocazione turistica. Riguardo ai mezzi di trasporto, nel Mezzogiorno si usano meno le stazioni ferroviarie rispetto ad altre aree d’Italia e molto di più gli aeroporti: solo il 5% di coloro che utilizzano il treno lo fa per recarsi al Sud. Per andare in Sicilia si preferisce decisamente volare piuttosto che affrontare viaggi difficili sui pochissimi treni ancora in servizio dal Continente. Al Sud stesso il treno è poco utilizzato: nel 2009, solo il 22,6% (poco più di una persona su cinque) vi è salito per spostarsi, contro il 34,6% (una persona su tre) del Centro-Nord. Questo conferma, oltre alla carenza di infrastrutture, una scarsa qualità del servizio (che vi circoli il materiale ferroviario più vecchio non è sempre una favola). Per quanto riguarda l’offerta di treni, al Sud le percorrenze ammontano al 17% del totale dei treni/km per le merci e al 23% per i passeggeri, a fronte di una popolazione dell’area pari al 36% e di un Pil del 24% (dati 2007). Esiste inoltre un gap col Nord nei collegamenti tra capoluoghi di regione: se al settentrione viaggiano da città a città una media di 14,7 treni Eurostar e di 13,6 Intercity al giorno, al meridione la media scende rispettivamente a 2 e a 4,8. La velocità media degli Eurostar è di 95,2 km/h al Nord e di 73,3 km/h al Sud, quella degli Intercity oscilla da 85,7 a 64,3.
Una maggiore accessibilità ferroviaria del Mezzogiorno nel suo complesso (che significa, tra l’altro, minori costi di trasporto per imprese e famiglie) richiede il completamento delle infrastrutture e il miglioramento del servizio. In questa direzione si stanno muovendo, seppure con risultati alterni, le politiche regionali di sviluppo 2007-2013, le cui risorse mirate ammontano a circa 8 miliardi di euro a valere sulla sola base comunitaria e l’87% delle quali è concentrato in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. La futura linea Alta Velocità Napoli-Bari, la variante di tracciato sulla Battipaglia-Reggio Calabria e la velocizzazione dell’itinerario merci Gioia Tauro-Cosenza-Sibari-Metaponto sono segnali positivi ma ancora insufficienti.
Vincenzo Foti