Fondazione Fs: dal 4 marzo tante iniziative per valorizzare la mobilità dolce
Prende il via il 4 marzo il mese della mobilità dolce organizzato da Co.Mo.Do, la cooperazione per la mobilità, in collaborazione della Fondazione Fs, per promuovere la mobilità dolce di carattere turistico-ricreativo per la valorizzazione di itinerari lungo sistemi storici, ambientali e culturali.
Il tutto sulla base dei valori e degli obiettivi raggiunti con il brandidentity “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”, della valorizzazione e conservazione dei paesaggi e beni culturali basati su Reti di Greenway, Sentieri e Cammini, di #Spostiamocileggeri, #spostiamocitutti.
Sono tutt’ora circa 7.000 i chilometri di tratte ferroviarie in disuso, gran parte dei quali potenzialmente riutilizzabili con la trasformazione in greenways o in alcuni casi con la loro riconversione a linee ferroviarie turistiche da percorre su treni storici. La situazione sta oggi, seppur lentamente migliorando, poiché negli ultimi anni sono stati convertiti in greenways circa 800 chilometri di sedimi dismessi, in gran parte nel nord Italia ma anche in Sicilia.
D’altra parte l’iniziativa di Fondazione FS in collaborazione con il Mibact, illustrata appena pochi giorni fa, ha portato negli ultimi tre anni alla riapertura di 9 linee storiche per quasi 600 chilometri di percorsi: per questa ragione la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, giunta all’undicesima edizione, è stata inserita, insieme alla prima Giornata Nazionale del Turismo Equestre, in un più vasto ambito di eventi sotto la denominazione di Mese della Mobilità Dolce.
Gli eventi avranno inizio il 4 marzo e si protrarranno fino a primavera inoltrata. Il vicepresidente vicario della Federciclismo, Daniela Isetti, nel suo intervento sullo sviluppo del turismo in bicicletta e l’impegno della federazione nella formazione, ha sottolineato “l’importanza del cicloturismo e dei corsi di formazione delle guide cicloturistiche. Federciclismo grazie anche a tutto questo, riesce a dare un grande appoggio alle iniziative di mobilità dolce, con uso di ciclovie recuperate anche da tratti ferroviari abbandonati”.