FS, lavori e ritardi: conclusi gli interventi estivi
Fs comunica il termine dei principali lavori sulle linee, quelli previsti per agosto. Rimangono altri 1400 cantieri in Italia
FS, lavori e cantieri di agosto sono conclusi.
FS, i lavori di agosto sono conclusi
Le Ferrovie dello Stato Italiane hanno ufficialmente comunicato il termine dei principali interventi previsti per agosto, sia sulle linee alta velocità che su quelle convenzionali. Si è trattato di diversi tipi di lavori, sia di manutenzione che di rinnovo: dall’impermeabilizzazione del viadotto Paglia, tra Chiusi e Orvieto, alla sostituzione di scambi o binari, passando per l’introduzione del sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System, un sistema che permette la circolazione ai treni anche di diversa nazionalità in sicurezza e che RFI intende installare su tutte le linee entro il 2036). I lavori previsti per questa estate interessavano praticamente tutte le principali linee ferroviarie d’Italia: le linee AV Milano – Bologna e Roma – Firenze (la “Direttissima) in primis. La Milano – Bologna era stata anche parzialmente interrotta tra il 12 e il 18 agosto scorso. La Direttissima Roma – Firenze, dal canto suo, ha avuto simile sorte dal 12 al 23 agosto, per i lavori al viadotto Paglia. La parte più importante dei lavori è però finalmente alle spalle.
FS, lavori e cantieri: quali rimangono?
La campagna di rinnovo e manutenzione delle infrastrutture ferroviarie non è però finita qui. Sono ancora attivi, infatti, circa 1400 cantieri in giro per l’Italia. Di questi, 620 riguardano la costruzione di nuove grandi opere, altri la manutenzione delle linee o delle stazioni. Questo piano di rinnovo prevede un investimento da parte di RFI di 9 miliardi solo per il 2024. A settembre, per esempio, è previsto l’inizio dei lavori per il raddoppio della linea tra Orte e Falconara, tratto importante nella tratta tra Roma e Ancona. Si tratta comunque di un percorso in continua evoluzione, con interventi necessari o urgenze che potranno venir fuori in ogni momento, com’è normale che sia, viste le dimensioni della rete del trasporto ferroviario italiano.
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