Fs, Moretti: treni notte non soppressi ma razionalizzati
Nessuna chiusura dei treni notte ma una razionalizzazione dell’offerta. Questa la precisazione dell’ad delle Ferrovie dello Stato Italiane Mauro circa la temuta cancellazione di questo servizio storico. Colpa della scarsità di fondi pubblici. “Non abbiamo previsto nessuna chiusura dei treni notte – ha detto Moretti a margine di un’audizione in commissione Trasporti alla Camera – è prevista invece una razionalizzazione che mantiene il servizio notturno, il numero totale dei treni rimane più o meno lo stesso, ma il tragitto sarà più breve. I treni notturni faranno il servizio proprio dei treni notte, ossia non effettueranno servizio diurno (tradotto: niente più carrozze con posti a sedere). I passeggeri, grazie anche a tariffe speciali integrate, potranno utilizzare per proseguire il viaggio altri treni più rapidi e più puliti”. “La proposta – ha spiegato Moretti – è stata già presentata al ministero dei Trasporti che ha mostrato apprezzamento”.
Una precisazione che non convince i sindacati: ”Fs e ministro dei Trasporti spieghino cosa intendono fare per non lasciare per strada fra pochi giorni, dall’11 dicembre, gli 800 lavoratori attualmente addetti alla manutenzione, all’accompagnamento, all’allestimento e alla pulizia dei treni notte che hanno già ricevuto o stanno per ricevere le lettere di licenziamento” chiede il segretario nazionale della Filt-Cgil Alessandro Rocchi.
Per quanto riguarda la “razionalizzazione dell’offerta” annunciata da Moretti, in ambito ferroviario circolano con insistenza voci di soppressione, dall’11 dicembre, degli attuali Espressi Nord-Sud da Venezia, Milano e Torino verso la Sicilia. Su questi treni, il confort dei vagoni letto è comunque già scaduto da tempo. Al rinnovo tecnico delle cabine, dove il lavabo è molto più piccolo (funzionava bene come punto d’appoggio) si oppone l’eliminazione dei copriletto, a evidenziare le lenzuola nude, e la sostituzione del caffè caldo col succo di frutta. Un contesto di certo austero, data la “coperta più corta” dei fondi, ma piuttosto deprimente.
Vincenzo Foti