Gli interporti: subito il “ferro bonus” di Matteoli
Attivare al più presto il “ferro bonus” lanciato dal ministro Matteoli, per il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. E’ quanto chiede l’Unione Interporti Riuniti, che si è data appuntamento all’Interporto di Trento per la seconda tappa del roadshow pianificato dall’associazione.
Tra i temi emersi nel corso del dibattito, sottolineati e condivisi dal presidente Alessandro Ricci, in primo piano “la necessità di finanziare il trasferimento modale delle merci dalla strada alla ferrovia attivando il più presto possibile il cosiddetto ferro bonus lanciato dal ministro Matteoli”, come spiega un comunicato dell’Uir.
Gli interporti ricordano inoltre la necessità di essere coinvolti attivamente nella pianificazione infrastrutturale del territorio, “evitando di limitare tale prerogativa solo ai porti e alle Regioni”, e “l’urgenza di aggiornare il vecchio quadro normativo sugli interporti adeguandolo a tutti i cambiamenti e agli sviluppi che il settore trasporti ha subito nel corso di questi anni dal 1990, anno della famosa legge 240”.
Rivendicazioni che gli interporti hanno sicuramente titolo di fare considerando i numeri che sono in grado di muovere. Come ricorda Giuseppe Roma del Censis: 66 milioni di tonnellate di merci movimentate in un anno, 1.021 aziende di logistica insediate, 40.000 occupati, 1,6 miliardi di euro di valore aggiunto generato.