Infrastrutture: Passera, tav Brescia-Venezia entro il 2013
Il Governo ha ”preso degli impegni ben precisi” sul fronte delle infrastrutture. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera. “Quello forse più concreto – ha sottolineato – entro il 2013 è di arrivare alla progettazione del tanto atteso tratto alta velocità tra Brescia e Venezia, e così si recupera un ritardo che ormai si è accumulato da tanti anni per un’opera che è invece fondamentale sia per il Nordest, sia per l’Italia, ma sempre più per l’Europa”.
Passera ha ricordato poi che per l’alta velocità da Milano a Venezia il governo ha ”già iniziato finanziando materialmente, mettendo in moto il cantiere che arriva a Brescia, e che è il primo passo per arrivare. Recentemente – ha ricordato – sono andato a Ravenna, dove il governo ha poi dato i soldi per un primo step di lavoro del porto; stiamo adoperandoci per accelerare la terza corsia della Venezia-Trieste e in altre grandi opere lo Stato si impegna per molti miliardi: quattro miliardi per il Brennero e altrettanti per il Mose”. Passera ha sottolineato che devono essere concentrate le risorse perché venga ”fatto il traforo del Brennero e questo ci permette di attivare poi le risorse europee e di pretendere che dall’altra parte – ha proseguito – vengano fatti gli stessi investimenti. Naturalmente, mentre si completa quest’opera, che ha tempi non brevi – ha osservato – dovremo poi trovare le risorse per assicurare i migliori collegamenti. Oggi però la priorità è accelerare il lavoro del Brennero”. Per quanto riguarda i porti, la scelta del governo, ha spiegato Passera, è ”di tipo metodologico. I porti vengono scelti come unico sistema che deve dare all’alto Adriatico un ruolo che oggi non ha per poter raggiungere quei famosi sette milioni di volume che sono ancora molto lontani”. Il ministro ha poi fatto riferimento ai tagli, che ”tengono conto della performance in tutti i campi delle varie regioni. Non a caso – ha osservato – si fa sempre riferimento all’andamento mediano dei vari costi, dei vari indici di efficienza per cui le Regioni che in tanti campi hanno dimostrato maggior capacità, coraggio e disponibilità, non hanno naturalmente lo stesso trattamento di quelle regioni dove invece, magari, si sono accumulate in questo o in quel campo delle inefficienze”.