Liberalizzazioni: anche da Orsa no allo scorporo di Rfi da Fsi
Dopo la Fit-Cisl, anche l’Orsa si oppone allo scorporo di Rfi dal Gruppo Fsi ventilato dal dl sulle liberalizzazioni. “Una liberalizzazione senza regole, che apre la strada a un mercato fondato solo sull’abbattimento dei costi da lavoro – comunica il sindacato attraverso una nota – eche mira a destrutturare il Gruppo Fs, che rende subalterni i lavoratori senza tutele e diritti contrattualmente definiti in un Ccnl di sistema, è uno scenario industriale e occupazionale che verrà in ogni modo contrastato dal Sindacato Autonomo”.
Infatti l’Orsa ha proclamato per il prossimo 27 gennaio proprio contro i provvedimenti di politica economica messi in atto dal governo Monti.“In particolare – sostiene il sindacato – la cancellazione dell’obbligo di applicare i contratti nazionali di settore determinerà devastanti fenomeni di dumpig sociale, una crisi occupazionale senza precedenti nelle ferrovie ed avrà implicazioni anche sulla sicurezza dell’esercizio ferroviario”.
Come la Fit-Cisl, anche l’Orsa ribadisce pertanto che l’istituzione di un’Autority per la regolazione del mercato dei trasporti e per l’assegnazione delle tracce ferroviarie – come già avviene negli altri Paesi Europei – è ampiamente sufficiente a garantire alle imprese condizioni di parità e senza discriminazioni nell’accesso all’infrastruttura e alla rete. Il governo italiano, invece, “decide per decreto di stravolgere il diritto alla mobilità dei cittadini ricalcando una politica dei trasporti di stampo anglosassone, che ha provocato in Gran Bretagna centinaia di migliaia di licenziamenti, un aumento vertiginoso dei costi di trasporto, uno scadimento dei livelli di sicurezza delle linee e dei treni. Quell’esperienza fallimentare, sulla quale gli inglesi stanno già tornando indietro è invece lo scenario che il governo Monti prepara per le ferrovie italiane”.