Alta Velocità Verona-Brennero: completato il progetto. Tra due anni i cantieri
Un’opera stimata circa in 1 miliardo di euro, che farà di Verona un nodo infrastrutturale di livello internazionale. L’orizzonte temporale è di circa 9 anni, una tabella di marcia più che compatibile con l’apertura del tunnel del Brennero fissata al 2032.
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Italferr hanno completato il Progetto di fattibilità tecnico-economica dell’ingresso nord dell’Alta capacità in città. Si tratta di un passaggio cruciale per la realizzazione dell’opera in quanto, definendo preliminarmente i costi, permette di richiedere al Governo di stanziare il finanziamento necessario.
“L’ingresso a Verona Nord – ha sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’opera, la Commissaria straordinaria del Governo, Paola Firmi – rappresenta uno dei 4 lotti prioritari del quadruplicamento della linea Fortezza-Verona, opera che consentirà l’accesso da Sud alla Galleria di Base del Brennero e che permetterà di potenziare l’asse Verona-Innsbruck-Monaco sul Corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo. Questo, nello specifico, è un progetto molto ambizioso che avrà grandi benefici per la città di Verona. Attualmente RFI ha attività avviate su tutti e 4 i lotti prioritari”.
L’intervento principale e le opere connesse
L’intervento riguarda il quadruplicamento dell’attuale linea ferroviaria Verona-Brennero a partire dalla fine dell’abitato di Pescantina fino al bivio di San Massimo in territorio veronese per circa 9,5 chilometri. In pratica, saranno aggiunti due nuovi binari in affiancamento a quelli esistenti (per 4,5 km in affiancamento, 2,4 km in variante ovvero su tracciato nuovo, circa 2,5 km in galleria artificiale nei due tratti di Parona e San Massimo).
A questo intervento principale sono correlate delle opere infrastrutturali secondarie.
L’opera interrata più importante e lunga dell’intervento è la Galleria artificiale San Massimo, costituita da due canne singole a doppio binario affiancate, che si sviluppa nel tratto iniziale sud per circa 1950 m. I lavori edili saranno tarati sulla morfologia del territorio.
La seconda opera sotterranea prevista nel progetto è la galleria artificiale Parona, che si sviluppa per circa 422 m.
Previsto poi un ponte sul fiume Adige in località Nassar, costituito da un doppio impalcato metallico a tre campate.
Punto di forza del progetto, come previsto dal Protocollo di intesa del maggio 2021, è la nuova fermata interrata in galleria a San Massimo, che si sviluppa in corrispondenza di Corso Milano, tra il Quartiere San Massimo a ovest e Borgo Milano a est, sotto l’impronta della Linea ferroviaria esistente e si pone l’obiettivo di connettere le due porzioni del territorio attualmente divise dalla ferrovia, consentendo un incremento e valorizzazione del Parco urbano della Fratellanza, potenziando e allacciando la rete dei percorsi presenti e futuri, attraverso una vera e propria integrazione tra il paesaggio e l’infrastruttura.
La posizione dell’uscita Corso Milano, vicino alla viabilità principale di scorrimento, garantisce un’accessibilità carrabile con area dedicata che, sulla base dei dati forniti per modal share, prevede posti per la sosta di auto e bici.
Tempi di realizzazione
Saranno necessari otto mesi a partire dalla disponibilità del finanziamento per tutta la fase autorizzativa, per i vari procedimenti, le conferenze dei servizi e il dibattito pubblico.
Quindi un anno per la gara d’appalto e la consegna dei lavori e 7 anni circa di cantiere.
In parallelo allo sviluppo del progetto di fattibilità tecnico-economica della linea ferroviaria, nei mesi scorsi i tecnici di Comune e Rete Ferroviaria Italiana si sono incontrati anche per definire il Masterplan degli interventi di riqualificazione superficiale lungo la linea ferroviaria Verona-Brennero, che verrà dismessa e lasciata libera dai binari in quanto sono previste due tratte interrate a San Massimo e Parona.
Gli incontri non hanno mai riguardato il tracciato, che era già stato definito tra Comune e RFI nel primo decennio del 2000 e sottoscritto nel protocollo d’intesa del 2013.
La Green way ciclabile e pedonale
Al posto del fascio di binari dismessi, è prevista la realizzazione di aree verdi e piste ciclabili, passerelle pedonali, interconnessioni dedicate alla mobilità dolce. Una ‘Green way’ sull’intero corridoio, con un nuovo collegamento verde a disposizione della città.
L’elemento conduttore di tutto il progetto è il percorso ciclabile e pedonale, che sarà intervallato da aree verdi, con nuove piantumazioni di varietà autoctone, e parchi gioco realizzati in diversi punti del tracciato.
La ciclabile, realizzata a partire da San Massimo su un tratto sostanzialmente pianeggiate, avrà alcune intersezioni in corrispondenza delle principali strade cittadine. Nell’area dell’attuale stazione ferroviaria di Parona, invece, si procederà con il rinfoltimento del verde, attraverso l’inserimento di alberi ad alto fusto, piccole piante e prato.
“Di Alta velocità del Brennero e di altre importanti infrastrutture si parlava da anni – ha sottolineato il sindaco di Verona, Federico Sboarina – ma non si è mai arrivati così avanti nelle fasi di progettazione e in alcuni casi già con i cantieri, per il progetto in questione i primi partiranno tra circa due anni. L’importanza dell’opera non si discute, per Verona questi lavori sono imprescindibili, in quanto inseriscono a pieno titolo la città nel sistema Alta Velocità, con benefici per il traffico merci ma anche per i treni passeggeri”.