Chiusura anello ferroviario di Roma: RFI, Sindacati, Prefettura e Ispettorato del Lavoro firmano un protocollo di legalità
Prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti, servizi e forniture pubbliche nell’ambito degli interventi relativi alla chiusura dell’Anello Ferroviario di Roma.
Firmato il Protocollo di legalità tra la Prefettura di Roma, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), il rappresentante dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e le Organizzazioni sindacali di categoria che prevede una collaborazione per vigilare sul pieno rispetto della legalità nei contratti pubblici, sviluppando, in aggiunta agli standard richiesti dalla normativa, ulteriori forme di controllo, scambio di informazioni e procedure che ne garantiscano la trasparenza.
I documenti sottoscritti riguarderanno tutta la filiera delle imprese affidatarie dei lavori che a qualunque titolo saranno impegnate nella realizzazione delle opere.
Investimento complessivo di 904 milioni di euro
Il progetto di RFI prevede la chiusura dell’anello ferroviario nord di Roma nella tratta Valle Aurelia-Tiburtina e la realizzazione di nuove bretelle di collegamento con la linea Tirrenica e la linea convenzionale per Firenze. Inoltre, è prevista la realizzazione di una nuova stazione a Tor di Quinto che permetterà l’interscambio con la linea Roma-Viterbo, gestita da Astral, il potenziamento della stazione Val d’Ala e il raddoppio nella tratta Valle Aurelia-Vigna Clara. Gli interventi permetteranno di potenziare i collegamenti nel nodo di Roma e creare un nuovo itinerario per i treni merci.
L’investimento complessivo dell’opera è di circa 904 milioni di euro e per la realizzazione dell’opera è stata nominata la commissaria straordinaria Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale di RFI.