Ferrovie Puglia: dal Pnrr un miliardo di euro per il rilancio
Un rilancio da un miliardo di euro grazie per i 474 chilometri di linea di Ferrovie del Sud Est: è quello avviato grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al centro di un recente incontro al Mims tra la viceministra Teresa Bellanova e i vertici di Ferrovie del Sud Est (FSE), in particolare con il presidente Luigi Lenci, l’amministratore delegato Giorgio Botti, e direttore Affari istituzionali e regolatori di Ferrovie dello Stato, Francesco Parlato.
Ferrovie pugliesi: qual è il punto?
L’incontro, annunciato come il primo di una serie, è servito per fare il punto sullo stato dell’arte, le strategie e le prospettive delle Ferrovie del Sud-Est, entrate a far parte del Gruppo FS nel 2016. La rete delle Ferrovie del Sud-Est, con i suoi 474 chilometri di linea ferrata e le sue 94 stazioni, era stata fino al 2016 la rete ferroviaria in concessione più estesa del Paese. Il Pnrr, prevede per il rilancio di questa rete la reazione di 20 hub intermodali.
“È stato un momento di confronto e di scambio utile e proficuo – ha commentato la viceministra Bellanova – necessario per comprendere lo stato dell’arte anche rispetto al rinnovo del contratto con la Regione Puglia, in scadenza a dicembre, e su come sostenere il lavoro di rilancio in atto e la strategia di riposizionamento. Obiettivi strategici su cui dovremo continuare a lavorare, questo è il nostro impegno, sia con i vertici di FSE e il Gruppo Ferrovie che con la Regione Puglia il cui ruolo è centrale e il cui apporto è determinante”.
FSE: obiettivo interoperabilità e sostenibilità
Secondo Bellanova, sarà necessario portare quanti più cittadini pugliesi sul treno. Per arrivarci bisognerà far emergere e affrontare, nel modo corretto, anche tutte le criticità che fino ad ora hanno determinato colli di bottiglia e impedito l’affermarsi di un servizio efficace ed efficiente. Sarà dunque importante centrare tutti gli obiettivi quanto a sicurezza e interoperabilità, qualità e sostenibilità ambientale, efficienza e innovazione digitale. In questa direzione, completamento dell’elettrificazione fino a Gagliano del Capo, rinnovo e upgrading tecnologico delle flotte, digitalizzazione, efficienza gestionale e sperimentazione su nuove modalità di alimentazione elettrica e ad idrogeno, come quella prevista nel Salento, saranno determinanti. Sarà allo stesso modo determinante lo scambio virtuoso ferro/gomma, tale da rendere il trasporto pubblico attrattivo e funzionale, dunque competitivo, rispetto al mezzo privato.
Ferrovie pugliesi e Pnrr: i principali interventi
Le risorse previste dal Pnrr, come ha specificato Bellanova, ammontano, nel dettaglio, a 50 milioni di euro per il progetto sperimentale sull’idrogeno, 86,5 milioni di euro per il potenziamento della Bari-Taranto, 130 milioni di euro per completare il sistema integrato di controllo SCMT/ERTMS, 165 milioni di euro per la realizzazione degli hub intermodali e riqualificazione delle stazioni, a cui bisogna aggiungere parte delle risorse destinate al rinnovo del materiale rotabile e al rinnovo del Parco autobus, e quanto già destinato dall’azienda per implementare sia gomma che ferro.
“Una dotazione economica importante, pari a oltre un miliardo di euro e una programmazione impegnativa – ha concluso Teresa Bellanova – dal cui successo dipenderà anche il volto della Puglia e del Mezzogiorno nei prossimi anni. E questo ci conferma una volta di più quanto fosse giusto aver lavorato per portare l’azienda dentro Ferrovie dello Stato, assicurandone buona gestione, rilancio e futuro”.